Truffa e furto a danno di anziani; arrestate due donne polacche, si cerca complice

 
 

Le cosiddette truffe agli anziani, perpetrate da soggetti senza scrupoli che si fingono appartenenti alle Forze dell’Ordine o incaricati di società che gestiscono servizi di pubblica necessità, oltre a creare particolare allarme sociale sono particolarmente deprecabili perché condotte contro persone in condizioni, di salute o per eta anagrafica, tali da renderle particolarmente vulnerabili in ragione di una minore capacità di difesa.

Per questi motivi le articolazioni investigative del Comando Provinciale Carabinieri di Verona hanno messo in atto, da tempo, una manovra d’intervento incisivo che consenta di disarticolare, attraverso un’efficace azione di contrasto, quei sodalizi responsabili di questo particolare tipo di reato.

I Carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Verona, infine, all’esito di un’attività d’indagine condotta con l’omologo Reparto del Comando Provinciale Carabinieri di Genova, hanno tratto in arresto, nella giornata di ieri, una giovane polacca, senza fissa dimora e domiciliata in un B&B della nostra città, colta nella flagranza di reato ai danni di una vedova 91enne.

Gli investigatori, che seguivano la donna, l’hanno fermata proprio mentre stava ricevendo, sulla strada, un sacchetto di panno contenente tutti i monili in oro di proprietà dell’anziana vedova la quale li aveva racimolati in fretta e furia dalla sua abitazione. La Vittima, infatti, era stata raggiunta poco prima da una telefonata durante la quale un interlocutore maschile l’avvisava che il figlio era stato trattenuto in un ufficio della Polizia poiché coinvolto in un grave incidente stradale con feriti e che, pertanto, necessitava di pagare una “cauzione” per essere liberato.
Circostanza, poi, rivelatasi non veritiera.

Nel corso dell’operazione veniva deferita in stato di liberta anche una connazionale dell’arrestata, una donna polacca domiciliata presso lo stesso B&B, la quale nel corso della perquisizione locale veniva trovata in possesso di numerosi telefoni cellulari, SIM CARD, nonché di 600 euro in contanti, sequestrati.
La presunta colpevole è stata trattenuta presso le camere di sicurezza del Comando Provinciale Carabinieri di Verona in attesa di comparire nella mattinata odierna davanti al Tribunale per essere giudicata con il rito direttissimo.

Le indagini dei Carabinieri, invece, proseguono per stabilire chi si celasse dietro l’interlocutore anonimo, complice delle due donne.

 
 

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