Trentadue eventi per cento anni di architettura

Matteo Faustini, presidente Ordine degli Architetti della provincia di Verona
 
 

“Percorsi di Architettura, I cent’anni dell’Ordine” si struttura in un palinsesto di 32 iniziative, per indagare con incontri, conferenze, itinerari, workshop, le tematiche del rapporto tra l’architettura e il territorio.

“Molte iniziative saranno aperte anche alla cittadinanza, nell’intento di far conoscere e valorizzare il ruolo dell’architetto. La valorizzazione si basa principalmente sulla percezione. La percezione è strettamente legata alla comunicazione. La parola e la cosa: percezione è composta dal prefisso “per”, attraverso, e il verbo latino “capere”, prendere, raccogliere, nonché participio passato del verbo latino che significa apprendere. L’Ordine degli Architetti di Verona vuole comunicare il mestiere con la mente e con il cuore. Intendiamo educare, emozionare, informare e raccogliere input dai colleghi e dalla popolazione che è la prima utilizzatrice delle nostre opere architettoniche. Il centenario vuole diventare l’occasione per riscoprire un secolo in cui la storia dell’Ordine e dell’esercizio della professione si incrociano con le carriere e le biografie di progettisti veronesi e non, più o meno noti, con le trasformazioni a tutte le scale della città e del territorio che contribuiscono a costruire. Organizzeremo convegni, conferenze, seminari, interviste, conversazioni, azioni territoriali di comunità, visite ad attività produttive organizzati in sette itinerari tematici: Percorsi di interior, di luce, di città e di provincia, di libri, di scuola e di convegni ed eventi”.

Percorsi che si nutriranno delle ricerche negli archivi dell’Ordine e di tante altre istituzioni e privati della città, oltre che della produzione di testi, grafiche e fotografie originali, disegnando il quadro dell’architettura veronese praticata, progettata e immaginata, a cavallo tra memoria individuale e memoria collettiva, tra indagine nel passato e proiezione verso il domani. 

“Il fil rouge dell’iniziativa – spiega Paola Bonuzzi, vice presidente dell’Ordine degli Architetti di Verona – sarà Archi una piramide da costruire che riporta il simbolo degli architetti di Verona. La piramide rappresenta una “A” colorata con i colori primari che ricordano le diverse aree di competenza della professione: blu per la governance e amministrazione, rosso per il restauro e la tutela, giallo per il design e la creatività e verde, per il territorio e il paesaggio. Archi, progettato dall’architetto Massimo Barba, sarà distribuito in punti nevralgici della città in totem alti 2,50 metri per ricordare la presenza degli architetti sul territorio. Archi vuole essere il simbolo del ruolo che dovrebbero avere al giorno d’oggi gli architetti – spiega Elena Cavallo, componente del Consiglio dell’Ordine – un promemoria da diffondere in luoghi diversi pubblici e privati per lanciare il messaggio chiaro che “gli architetti ci sono!”. Gli architetti di Verona vogliono riprendersi il ruolo culturale di cura, di progettazione, di costruzione della visione della città e del territorio veronese che purtroppo, in questi ultimi anni ha perso la fiducia nella costruzione di un futuro assieme”.

 
 

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