Traguardi contro politici falliti e riciclati, alleanze imbarazzanti, cambi di casacca sorprendenti

 
 

Mentre a livello nazionale fioccano i meme sulle proposte grafiche dei nuovi partiti, a Verona c’è chi si improvvisa esperto di marketing politico e propone di usare le liste civiche per aggirare lo scetticismo degli elettori. Un’ottima strategia, ma per andare a sbattere. Perché se il civismo va di moda (e ne siamo contenti), ciò che davvero conta è che non sia soltanto una facciata, una foglia di fico per nascondere agli elettori ciò che per pudore (e tattica) si vuole nascondere: politici falliti e riciclati, alleanze imbarazzanti, cambi di casacca sorprendenti.

«Esponenti politici veronesi di ogni colore, PD compreso, stanno lanciando idee per nuove liste civiche, utili parrebbe ad aprirsi alla città. Bene, per carità. Ma c’è un vizio d’origine alla base del ragionamento: i progetti politici hanno bisogno anzitutto di idee e proposte, le etichette vengono dopo» dichiara Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi, reduce dal successo dell’evento organizzato il 28 settembre al cinema Kappadue per lanciare in vista delle prossime elezioni.

Per Giacomo Cona, segretario di Traguardi, il punto centrale è chiaro: «il civismo è una risorsa preziosa per la politica locale, ma solo se l’etichetta corrisponde al contenuto, a partire dal coinvolgimento dei cittadini nelle proposte e nelle visioni per la città di domani. Altrimenti, e l’abbiamo visto alle ultime elezioni, diventa solo una maschera per camuffare i partiti in crisi di idee e di progetti. Traguardi è nato per questo, e da più di due anni lavora per dare una voce forte e alternativa ai veronesi che delusi dal governo attuale della città e da quello dei precedenti 10 anni».

«Sabato 28 settembre abbiamo lanciato il nostro cantiere, chiedendo a nove personalità impegnate nell’impresa, nel sociale, nello sport e nella cultura di darci spunti e idee per costruire la Verona di domani» spiega Pietro Giovanni Trincanato, presidente di Traguardi. «Le fondamenta del nostro progetto ha nomi precisi: Inclusione, Attrattività, Ambiente. Da qui passa ogni strategia per migliorare la nostra città, per risolvere i problemi generati da amministrazioni miopi o inconcludenti, per renderla più vivibile e valorizzare le sue forze inespresse. La nostra è una piattaforma aperta, senza preclusioni e pregiudizi di partito, perché solo unendo le forze attorno a parole d’ordine chiare e valori comuni si può immaginare una Verona diversa. Noi ci siamo, pronti a lavorare per Verona con chi, come noi, sogna una città inclusiva, sostenibile, attrattiva ed innovativa. Ora attediamo che altri rispondano all’invito!

«Penso sia bene dirlo chiaro fin da ora – conclude Ferrari – non tanto in vista delle prossime regionali, dove occorreranno idee forti e nuove per scalzare il “doge” Zaia dalla sua poltrona, ma per le elezioni amministrative del 2022. Che serva un’interlocuzione larga e inclusiva tra tutte le forze liberali e progressiste sono il primo a crederlo, ma questa scelta non può essere dettata solo da logiche di convenienza. Di civiche “finte” ne abbiamo viste tante alle scorse elezioni amministrative, ma il risultato una volta giunte al governo della città? Nessuna idea, e il maquillage sciolto rapidamente per mostrare la loro vera natura di cartelli elettorali. A Verona serve altro, servono visione, idee, una politica ambiziosa e coraggiosa che affondi le radici in principi e valori chiari. Quelli imprescindibili per noi? Pianificazione urbanistica radicalmente diversa da quella dell’era tosiana; investimenti in infrastrutture strategiche per coniugare crescita e sostenibilità; politiche ambientali coraggiose che facciano da motore allo sviluppo; politiche culturali di alto livello al servizio dei cittadini e di un turismo di qualità; società solidale fondata sul reale rispetto di tutte le diversità. Fondamenta solide, per costruire una città migliore per noi e per i veronesi di domani. Il cantiere è aperto, noi siamo al lavoro e siamo sicuri che in tanti, abbandonando i personalismi, decideranno di mettersi in gioco».

 
 

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