Traguardi: «Anche a Verona il bilancio partecipativo»

 
 

Martedì 4 febbraio al Centro Tommasoli di Borgo Santa Croce, ore 20.30, il primo incontro per spiegare il metodo di coprogettazione territoriale a tutti i veronesi. Il bilancio partecipativo, già sperimentato in numerose città italiane ed europee, consiste nello stanziamento da parte del Comune di fondi, i cittadini propongono idee per i loro quartieri o per l’intera città, gli stessi cittadini votano le idee e quelle migliori, che ottengono più preferenze, vengono finanziate e realizzate.

Dopo un anno in cui moltissimi veronesi hanno pagato caro il prezzo di un’Amministrazione che non parla con i cittadini, Traguardi decide di rimettere le persone al centro della scena politica. La modalità scelta, già sperimentata in numerose città italiane ed europee, è quella del bilancio partecipativo: uno strumento moderno e versatile, che consentirà a tutti i cittadini di dire davvero a chi governa la città quali sono le loro esigenze, le loro priorità, i loro bisogni, e anche le loro idee per una città migliore, più vivibile, moderna e sostenibile.

«Nel corso della prossima discussione del bilancio cittadino – spiega Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi – la nostra proposta cardine sarà quella di un fondo di 500.000 euro da destinare al bilancio partecipativo, come già avviene in tante città vicine e simili a Verona. Il concetto è molto semplice: Il Comune stanzia i soldi, i cittadini propongono idee per i loro quartieri o per l’intera città, gli stessi cittadini votano le idee e quelle migliori, che ottengono più preferenze, vengono finanziate e realizzate. Uno strumento di reale democrazia “dal basso”, che non cavalca la demagogia ma va incontro ai bisogni concreti di chi tutti i giorni abita la nostra città e che spesso si sente dimenticato da una politica fin troppo attenta alle grandi opere, come il nuovo Stadio, ma che si dimentica di chi ha una vita normale».

«Siamo certi che questa proposta potrà rappresentare una svolta epocale per Verona. Le altre città che l’hanno già fatto, si pensi soltanto a Mantova o a Bologna, hanno ottenuto risultati straordinari, e stanno discutendo sul raddoppio della dotazione rispetto agli anni precedenti. Pensiamo che se si vuole essere credibili quando si parla di bisogni del cittadino, di politica dal basso, di quartieri, l’unico strumento realmente utile sia il coinvolgimento diretto dei veronesi, affinché possano non soltanto segnalare carenze e problematiche delle zone in cui abitano, ma anche mettere a disposizione della collettività idee e progetti, magari straordinari, che rischierebbero altrimenti di restare in un cassetto. La città non è fatta soltanto di grandi opere – che andrebbero programmate, mentre da noi si naviga a vista – ma soprattutto di piccoli interventi che migliorano la vita quotidiana: una panchina, una fontanella, una pista ciclabile o una sala civica aperta al pubblico. Sono questi gli interventi di cui la gente sente il bisogno!»

Ma non è tutto: in attesa che la proposta venga approvata dal Consiglio, Traguardi vuole iniziare fin da quest’anno a raccogliere le proposte dei cittadini.

«Stiamo iniziando un percorso concreto per raccogliere le proposte dei cittadini» conclude Giacomo Cona, segretario di Traguardi. «Martedì, dalle ore 20.30, tutti i veronesi sono invitati a partecipare per dire la loro e avanzare proposte per migliorare la città. Traguardi si impegnerà a portare i progetti che raccolgono il maggiore consenso alla discussione del prossimo bilancio comunale. Il nome che abbiamo scelto eloquente: Io mi sbilancio!. Un gioco di parole per dire a tutti i cittadini che ora di prendere la parola per dire davvero cosa serve a Verona per diventare la città che desideriamo!»

 
 

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