Traffico congestionato: imbarazzo Rossi, +Europa chiede soluzioni radicali

 
 

Dopo l’invettiva del Partito Democratico nei confronti di Veronafiere, altre testimonianze politiche trattano l’evidente problema del congestionamento del traffico durante gli eventi di punta ospitati in città.

Per Paolo Rossi di Verona Domani, si tratta di “qualcosa di mai visto. A Fiera cavalli appartiene una lunga storia legata a Verona ma mai come quest’anno si è verificata una situazione così imbarazzante sotto il profilo del traffico.

La sagra degli orrori continua dopo la ZTL allo stadio e la chiusura al traffico di piazza Bra. Ennesima sciagura per i cittadini Veronesi”.

Sulla stessa lunghezza d’onda +Europa che analizza la situazione accompagnando le responsabilità al centrodestra.

“Le scene di questo sabato sono un tragico appuntamento che, da anni, si ripete a ogni fiera di richiamo: parcheggio selvaggio sui marciapiedi, afflusso ingestibile di auto e viabilità bloccata.

La situazione è in netto peggioramento, grazie alle dannose scelte delle precedenti Amministrazioni che, anziché far respirare una zona già al collasso attraverso una rigenerazione urbana intelligente, l’hanno invece portata oltre la saturazione. Ora mancano solo i nuovi hotel, i negozi e gli uffici che compariranno all’ex-Manifattura Tabacchi, e poi saremo al gran completo.

Per far fronte a un problema così grave, all’Amministrazione che sosteniamo chiediamo soluzioni radicali. Non bastano i vigili agli incroci e gli steward a limitare l’ingresso nelle vie del quartiere: nei giorni di fiera, la zona va interdetta all’afflusso dei mezzi privati, che vanno invece ricondotti al parcheggio della Genovesa, con la garanzia di un efficace servizio di navette. Serve coraggio, assumendo decisioni anche scomode, per raggiungere un domani una situazione migliore.

Episodi di questo tipo sono un danno per tutti: per i residenti della Zai e delle Golosine, che sono costretti a rimanere prigionieri in casa loro, in un’aria irrespirabile; per la Fiera e la città, la cui reputazione non esce di certo rinvigorita; per i visitatori, che devono fare i conti con un’accoglienza senz’altro migliorabile”.

 
 

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