“In Amt casi di mala gestio da far rabbrividire” ha detto stamattina Flavio Tosi in una conferenza stampa in Comune. Tosi ha chiesto “le dimissioni del presidente Barini” e ha sollevato i casi della revoca del nuovo direttore generale Marina Meletti (“una revoca irregolare con molti retroscena politici”) e dei fondi statali del filobus che ancora non sono arrivati “a causa di Amt che ha sbagliato a predisporre le carte per accedervi”.
Sul caso Meletti, Tosi ha detto: “Innanzitutto c’è un problema di mancata trasparenza. La Meletti è arrivata seconda a un regolare bando ed è stata nominata dopo che il primo classificato ha rinunciato. Tuttavia il 18 ottobre il Presidente Barini le ha comunicato che era stata sospesa in attesa di verifiche. La Meletti così ha fatto richiesta di accesso agli atti per capirne i motivi, ma Amt si è rifiutata di fornirle la documentazione, sostenendo che l’azienda non è sottoposta all’applicazione della legge 241/90 sulla trasparenza degli enti pubblici. Sbagliato, Amt vi è sottoposta essendo totalmente a controllo pubblico del Comune”.
Tosi poi definisce “illegittimo il voto del Cda che ha decretato la revoca”. Infatti “lo statuto sancisce che le delibere del Cda sono valide se è presente la maggioranza dei membri in carica e se è stato espresso il voto favorevole della maggioranza assoluta dei presenti. In caso di parità prevale il voto del presidente. La Meletti però è stata revocata nonostante solo due componenti del Cda su quattro si siano espressi a favore, e due su quattro non è la maggioranza assoluta e per di più le due astensioni non sono voti contrari, quindi non c’è stata neppure parità. Tra l’altro uno dei due voti favorevoli è dell’avvocato Lucia Poli, professionista molto preparata, che peraltro ora è in aspettativa dal suo posto di lavoro, ma che essendo dirigente dell’Azienda Ospedaliera nel 2017 non avrebbe potuto essere nominata dal Sindaco nel Cda per incompatibilità. Per tutti questi motivi quella revoca non è valida”.
Tosi ha annunciato: “Porteremo queste informazioni all’assessore alla Trasparenza Neri e poi il 5 dicembre alla commissione Controllo del Consiglio comunale”.
Tosi poi ha illustrato ai giornalisti la lettera spedita nelle settimane scorse dalla dottoressa Meletti ai dirigenti del Comune e agli organi di Amt: “Annuncia di aver inviato una diffida all’azienda e che ha pronta una denuncia penale se non le verranno consegnati gli atti in tempo. I tempi sono scaduti e quindi presumo che la querela sia partita. La Meletti sostiene anche che il primo voto del Cda di Amt, quello relativo alla sospensione, fosse in realtà solo una richiesta di parere legale sulla sua nomina. Quindi il 28 ottobre avrebbe comunque dovuto entrare in carica e così non è stato. La Meletti poi solleva il sospetto che la verifica di legittimità del bando di nomina sia stata sollevata dai vertici di Amt solo dopo la sua nomina e non prima dell’approvazione della graduatoria. E parla di ingerenza politica illegittima. Del resto lei stessa fa capire che i vertici di Amt avrebbero voluto direttore generale chi quel bando effettivamente lo ha vinto salvo poi rinunciare all’incarico. La Meletti parla chiaramente e con sarcasmo di ‘candidato fortunato’ e scrive di sperare ‘che non ci siano altri fortunati in futuro’. Infine Meletti solleva la questione dei soldi pubblici usciti dalle casse di Amt per le tante cause di lavoro perse dall’azienda in questi anni contro i suoi dipendenti”.
A proposito di soldi pubblici dell’azienda. Tosi ha ricordato di aver richiesto “informazioni sul contributo statale del filobus, che mi risulta non sia ancora arrivato perché Amt ha compilato male le carte. Amt sta pagando le aziende appaltatrici con la cassa corrente, cosa che non si potrebbe fare, ma gli ultimi SAL non risultano nemmeno pagati, forse la cassa è andata esaurita. Il 5 dicembre in commissione Controllo chiederemo conto anche di questo”.