Certamente non si aspettava di incrociare, proprio in quel momento, un equipaggio della Polizia e, dunque, ha reagito male quando gli agenti, dopo un controllo sui documenti, gli hanno domandato di mostrargli il contenuto della borsa che portava a tracolla. Così, K.M., preso alla sprovvista, ha scagliato la sacca contenente parte della refurtiva contro uno dei poliziotti e si è dato alla fuga. Ma di li a poco – dopo una breve colluttazione che è costata 3 giorni di prognosi ad un operatore di Volante per una contusione alla mano destra – il 33enne georgiano è finito in manette. Le accuse a suo carico sono ricettazione, porto di armi od oggetti atti ad offendere e resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. Nei suoi confronti è scattata, inoltre, la denuncia per possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli.
Il topo d’appartamento è stato fermato sabato sera, in via Quarto Ponte, da una delle pattuglie delle Volanti impiegate nel servizio di controllo del territorio. Nel corso della perquisizione personale gli agenti hanno rinvenuto diversi monili in oro, un computer portatile, un kit di grimaldelli, svariati cacciaviti a taglio, un coltellino e la famosa chiave bulgara: arnese che consente di ricostruire il profilo della chiave di una serratura anche di porta blindata.
Grazie all’analisi del personal computer i poliziotti sono riusciti a risalire alla proprietaria e, successivamente, a ricostruire la dinamica del furto commesso all’interno del suo appartamento che, secondo le prove raccolte, sarebbe avvenuto quello stesso sabato pomeriggio, tra le 14.00 – ora in cui la donna era uscita di casa – e le ore 21.40 – orario in cui la pattuglia ha intercettato il cittadino straniero. Parte della refurtiva è stata riconsegnata alla legittima titolare, mentre la restante è stata sottoposta a sequestro.
L’uomo, già denunciato in passato per porto d’oggetti atti ad offendere e per possesso di chiavi alterate e grimaldelli, è stato condotto questa mattina davanti al giudice che, dopo la convalida dell’arresto, in sede di rito direttissimo, ha disposto la custodia cautelare in carcere.
Il trentatreenne è stato, inoltre, segnalato al competente Ufficio Immigrazione della Questura, in quanto non in regola con la normativa che disciplina il soggiorno degli stranieri sul Territorio dello Stato italiano.