Toni esasperati, censurata la verità

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

Scrissi una riflessione, che tale doveva restare, senza causare risentimento da parte di alcuno. Invece mi hanno riferito che il risentito ero io. Non nei contenuti, legittimi e legittimati dai fatti, anche se contrariati, ma nei toni, secondo il Direttore di VRN, esasperati. Ebbene, quale è il problema? Io, assieme a molti altri, viviamo un quotidiano gestito malissimo da una parte della classe politica, al Governo e in città. Qui, nella mia Verona, soggetti più o meno scaltri, meglio noti come levantini, bazzicano nella mediocrità dell’elettore, creando guazzabugli e sabbie mobili al posto di soluzioni. Le mie intenzioni, nella radiografia del politico, uomo delle Istituzioni scaligere, erano di scardinare i retaggi del non consentito, simulando un’anamnesi del suo io tra passato, presente e futuro. Questo non mi è stato concesso, mi riferiscono perché poco rispettoso, troppo caustico, secondo la mia opinione assolutamente veritiero. La verità fa male e spesso infanga loschi individui, una lama che sibila e taglia le coscienze, per chi ce l’ha ancora. Un’abitudine ormai perduta – quella di raccontare la verità – che ripristinerebbe l’ineluttabile peso specifico del Quarto Potere, da troppo tempo viziato da aria pesante. Ecco, io non ci sto. Il gioco al massacro a cui siamo sottoposti, in balia di condannati che decidono con il loro silenzio il futuro di AGSM non lo ritengo tollerabile. Una partita troppo importante per le nostre tasche, così come quella di Catullo o di Fondazione Arena.

Ciononostante si bada alla forma (sui quotidiani), aumentando il computo del veleno che giornalmente viene iniettato sotto la pelle dei contribuenti, che per beffa pagano pure il lauto compenso all’Assessore con delega alle Partecipate. Si pesano i toni per cancellare i contenuti e con la lavagna linda i puntini uniti ridisegnano tutta un’altra storia, un Leviatano.

Tuttavia riesco a non essere arrabbiato per la censura, convinto come sono che la verità venga sempre alla luce, mentre il destino della merda sarà sempre quello di galleggiare.

Giandomenico Bocchicchio

 
 

1 COMMENTO

  1. Bocchicchio sono con lei. Non mi intendo sull Agsm ma sulla Fondazione Arena il cd Quarto Potere non ha voluto o potuto far cadere l ipocrisia del potere,che cade sempre in piedi. Promesse elettorali roboanti (ripristiniamo il licenziato corpo di ballo, alziamo l asticella della qualità etc) unite a bugie economiche macroscopiche e ad occultamento di responsabilità (azione di responsabilità contro Tosi e Girondini richiesta dal MIBACT e finita sotto il tappeto). Poi al solito pagano sempre i lavoratori/cittadini.

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