Teatro Scientifico-TLAB: “Marta e Olmo”, tutte le guerre si somigliano

 
 

Sabato 11 marzo ore 18.30 è di scena allo Spazio Archivio del Teatro Scientifico – Teatro Laboratorio lo spettacolo “Marta e Olmo”, che narra di due adolescenti che affrontano la paura, la deportazione, la separazione, tutti gli orrori e le mostruosità della guerra che determinerà il loro destino. Nel 1915, nel corso della Grande Guerra, nei territori di confine tra Italia e Austria, il cammino del piccolo Olmo, figlio di un’italiana e di un austriaco, incontra quello di Marta, giovane portatrice, una delle tante portatrici carniche che nella sua gerla trasportava granate, cartucce, viveri e altro materiale per rifornire i soldati sulla linea del fronte (i dislivelli da superare andavano da 600 a 1.200 metri, quindi con due o quattro ore di marcia in ripida salita arrivavano a destinazione col cuore in gola, stremate dalla fatica, che diventava ancor più pesante d’inverno, quando affondavano nella neve fino alle ginocchia; scaricavano il materiale, una sosta di pochi minuti per riposare, per portare agli alpini al fronte qualche notizia del paese). Marta conosce la prima linea e, come una novella Antigone, seppellisce i poveri corpi abbandonati, a qualunque schieramento appartengano. Testimonianze vere si inseriscono su una storia fantastica che ha per centro il rifiuto della guerra e l’eroismo al femminile, ignoto ai più. Gli studi prodotti sulla Grande Guerra negli ultimi anni hanno fornito indagini su aspetti in precedenza trascurati; si pensi all’impatto che la guerra ebbe sulla popolazione civile e al ruolo che quest’ultima, sotto la spinta di una mobilitazione di massa da cui nessuno poté sottrarsi, venne ad assumere all’interno degli ingranaggi della macchina bellica.

Lo spettacolo indaga il ruolo degli adolescenti e delle donne durante il conflitto, ponendo l’accento sulla straordinaria “pagina” delle portatrici carniche, scritta tra l’agosto del 1915 e l’ottobre del 1917, e forse unica nella storia dei conflitti armati. 

Drammaturgia e regia Giordano V. Amato – con Andrea Chiapasco e Amandine Delclos – produzione Il Mutamento Zona Castalia – collaborazione produttiva Accademia dello Spettacolo.

Lo Spazio Archivio Teatro Scientifico – Teatro Laboratorio si trova in Via Tommaso da Vico 9 (dietro la chiesa di San Zeno). Ingresso € 10,00 – persona con disabilità + accompagnatore € 1+1

Prenotazione obbligatoria inviando una mail a [email protected]www.teatroscientifico.com

 
 
Classe 1959. Sono iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1983. Sono stato il responsabile dell’ufficio stampa di Amia per oltre trent’anni. Appassionato di storia e cultura veronese ho fondato la rivista Civiltà veronese e una casa editrice che ha pubblicato importati volumi, tra cui alcuni racconti inediti di Emilio Salgari e “Le invenzioni del cerusico coltelli di Berto Barbarani”. Appassionato di storia religiosa ho pubblicato oltre mille schede biografiche di santi, beati, venerabili e servi di Dio. Dopo aver fatto il parlamentare, il sindaco e il consigliere comunale, da pensionato voglio torno ad occuparmi di quanto mi appassiona.

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