Sullestrade – Festival del libro di viaggio e d’avventura: tre giorni di incontri a Fumane

 
 

“Sullestrade – festival del libro di viaggio e d’avventura” è pronto al via: tre giorni di incontri (7, 8 e 9 giugno) con autori, mostre, stand e workshop, nella cornice di Fumane.

Sullestrade è un’associazione senza fini di lucro, creata per promuovere la cultura del viaggio in tutte le sue narrazioni – il racconto scritto, la testimonianza personale e il reportage per immagini – e nelle sue pratiche, dalla semplice escursione a piedi, ai viaggi di conoscenza, dalla visita di luoghi d’arte vicini, a lunghe imprese alla scoperta di paesi più lontani, senza tralasciare il fascino dell’avventura, che è possibile vivere anche attraverso la grande letteratura.

Dal programma, ecco un paio di suggerimenti, a partire da venerdì 7 alle 20 sul palco centrale: la presentazione del “Liber peregrinationis di Jacopo da Verona” di Mario Allegri, condotta da Enrico Giardini.

Jacopo da Verona ha raccontato nel Liber il pellegrinaggio compiuto in Terrasanta nella seconda metà del 1335, specificando in una nota del 28 agosto 1335 (S. Agostino) che erano trascorsi 25 anni e 4 mesi dalla sua entrata nell’ordine agostiniano; ciò fa presumibilmente risalire tale ingresso nel 1310-11 e quindi la nascita verso il 1290, a Verona data la sua definizione “ego frater Jacobus de Verona“. Lo stile del testo latino indirizza ad una personalità istruita, forse lo “Jacobus” che compare come “lector” in alcuni documenti di S. Eufemia tra il 12 febbraio 1321 e il 12 agosto 1345, ove è anche citato come priore.

Il viaggio partì dalla città scaligera il 7 maggio 1335: Jacopo si imbarcò a Venezia il 30 maggio e – con tappe a Otranto, Candia e Cipro – giunse a Gerusalemme il 5 agosto; si recò poi a Betlemme, al fiume Giordano, a Gaza e al Sinai, con arrivo il 30 settembre al Cairo. La ricostruzione diventa da qui incerta: pare geograficamente troppo articolata per toccare il traguardo di Beirut in un contesto di itinerario rapido come quello del pellegrinaggio. Che sia stato l’ultimo punto, è verosimile, ma il tragitto sembra ripreso da narrazioni (ad esempio la “Descriptio Terrae Sanctae” del domenicano Burcardo del Monte Sion), più che da esperienza.

La serata nell’ambito del festival sarà un affascinante viaggio nel tempo, per esplorare verità e perplessità contenute nel Liber, che è arricchito da quattro illustrazioni e fa spesso ricorso a citazioni bibliche; Jacopo è anche uno dei pochissimi che dichiara di essersi servito di guide ebree “sepissime interrogavi a Judeis ibi habitantibus et bonum ductorem habui“.

Secondo ed imperdibile appuntamento consigliato, domenica 9 alle 18.30 sul palco centrale con l’esimio storico Franco Cardini, a scoprire “Istanbul, seduttrice, conquistatrice, sovrana”. Nella sua brillante carriera accademica, Cardini ha incastonato, dal 2007, anche la carica di direttore del Centro di Studi sulle Arti e le Culture dell’Oriente (C.S.A.C.O.) dell’Università Internazionale dell’Arte di Firenze e della antica Costantinopoli spiega: “Istanbul, com’è stata chiamata fin dalla conquista ottomana del 1453, ma com’è denominata ufficialmente solo all’indomani della Prima guerra mondiale. “Nèa Ryme”, Nuova Roma, secondo il suo nome ufficiale. Costantinopoli, il suo vero nome, da sempre e per sempre. Un nome che evoca immagini mirabili: il sogno dell’Oriente, le lontananze raggiungibili attraverso il Bosforo e l’Anatolia. Le moschee, gli harem, i sufi danzanti, gli aromi dei bazar. Da mezzo millennio l’Europa identifica in quella sola città il prezioso anello di congiunzione fra l’antichità perduta e la modernità mai davvero raggiunta, fra il Levante e l’Occidente. Ancor oggi, dietro la megalopoli brulicante di vita noi cerchiamo le tracce d’un passato che ci appartiene e che tuttavia inseguiamo nel sogno orientalistico attraverso il quale l’Occidente cerca da secoli di definire se stesso”.

                        

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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