“È bene che la commissione VIA abbia dato parere contrario per l’ennesima volta alla discarica Ca’ Balestra. Ma finché non si modifica il piano regionale, il rischio è che finite le elezioni si torni a parlare di discariche e di amianto.”
Con queste parole, Michele Bertucco, storico esponente ambientalista veronese e candidato alle prossime elezioni regionali, interviene dopo il nuovo stop al progetto della discarica di Ca’ Balestra, a Valeggio sul Mincio, rilanciando una proposta di modifica alla normativa regionale sui rifiuti.
“Il mio primo impegno sarà presentare una proposta di legge per togliere la deroga che consente di insediare discariche di amianto nelle aree di ricarica degli acquiferi,” annuncia Bertucco. “Finché quella deroga resta in vigore, ogni parere negativo rischia di essere solo temporaneo. Bisogna cambiare le regole alla radice.”
Il caso di Ca’ Balestra, da anni al centro di proteste e opposizioni da parte di comitati, cittadini e amministrazioni locali, è diventato un simbolo delle contraddizioni del piano regionale dei rifiuti. L’area individuata per la discarica si trova infatti in una zona di ricarica delle falde, una condizione che secondo gli ambientalisti dovrebbe automaticamente escludere qualsiasi attività di smaltimento.
“È assurdo che la legge consenta anche solo in via eccezionale l’apertura di discariche in aree così delicate,” aggiunge Bertucco. “Parliamo di territori che alimentano gli acquedotti e che garantiscono acqua potabile a migliaia di cittadini. Non possiamo correre rischi del genere.”
Per il candidato veronese, la battaglia per modificare il piano regionale rappresenta una priorità assoluta. “Se non interveniamo ora, dopo le elezioni torneremo a discutere delle stesse cose. Io voglio che Ca’ Balestra e quella di Caluri diventino gli ultimi casi, non i prossimi.”
Con questa posizione, Bertucco riporta la tutela dell’acqua e del territorio al centro del dibattito politico, chiedendo al Consiglio regionale un cambio di passo “concreto e definitivo” sulla gestione dei rifiuti e sulla salvaguardia ambientale.
Anche Elisa La Paglia e Gianpaolo Trevisi, candidati alle Elezioni Regionali del Veneto esprimono soddisfazione per lo stop definitivo alla discarica di amianto di Ca’ Balestra a Valeggio sul Mincio. La decisione regionale conferma le ragioni sostenute in questi anni dal Comitato locale e dalle amministrazioni. Ora risulta fondamentale mantenere alta l’attenzione sulla discarica di Caluri e procedere al ritiro definitivo della deroga introdotta dalla giunta regionale nel 2022 che consente impianti di smaltimento in aree di ricarica degli acquiferi.
Molte ex cave del Veneto restano oggi esposte al rischio di trasformarsi in siti di conferimento di rifiuti pericolosi, con potenziali conseguenze sulla qualità delle acque e sulla salute delle comunità. Occorre una pianificazione rigorosa che tuteli i territori fragili e impedisca nuovi fattori di contaminazione ambientale.
Nei giorni scorsi si è svolto un confronto con Chiara Braga, capogruppo alla Camera del Partito Democratico, e con Matteo Favero, responsabile regionale Ambiente del PD, che su questa vicenda aveva già presentato una precisa interrogazione parlamentare. Il lavoro istituzionale e il contributo determinante delle realtà civiche che hanno animato la mobilitazione dimostrano che la difesa dell’ambiente e dei beni comuni rappresenta un obiettivo condiviso e raggiungibile.
La tutela delle risorse idriche del Veneto costituisce una priorità assoluta. Servono scelte nette, capaci di garantire sviluppo sostenibile, protezione degli ecosistemi e sicurezza sanitaria delle cittadine e dei cittadini.
Ad affiancarsi con soddisfazione allo stop della commissione VIA anche la consigliera regionale Anna Maria Bigon.
“Benissimo la bocciatura della discarica di amianto di Ca’ Balestra a Valeggio. Si tratta di una decisione giusta e di buonsenso” – fa sapere.
“Questa soddisfazione non cancella però i due anni di battaglie che cittadini, Comitato , amministrazioni locali e tutti noi abbiamo dovuto affrontare, investendo tempo, risorse e denaro pubblico per arrivare a un risultato che era evidente fin dall’inizio. Quel territorio è fragile, con falde acquifere importanti ed è assolutamente incompatibile con un impianto di questo tipo”.
Bigon sottolinea le responsabilità della Regione: “Se il Piano regionale dei rifiuti non fosse stato modificato in passato, tutto questo non sarebbe successo. Ora è il momento di riportare subito in Aula la proposta di inserire nel Piano il divieto di realizzare discariche in aree fragili e di ricarica delle falde acquifere. È una scelta di tutela del territorio e di rispetto per le comunità locali”.
“Lo stop definitivo alla discarica di Ca’ Balestra rappresenta una vittoria dei cittadini e del buonsenso,” conclude Bigon. “Non possiamo però fermarci qui. Il Piano rifiuti va cambiato immediatamente, inserendo il divieto alle discariche nelle zone che custodiscono una risorsa essenziale come l’acqua. Lo dobbiamo a chi ha difeso il territorio con tenacia in questi anni”.







































