Stelle cadenti: naso all’insù fra 12 e 13 agosto

 
 

Tutti col naso per aria ieri? Per tradizione, il 10 agosto, San Lorenzo è la magica notte in cui cadono le stelle e, nel breve spazio di quella scia luminosa, la mente sogna desideri che si realizzano e auspici favorevoli, tornando ad un inconscio primitivo, infantile, atemporale.

Sarà, tuttavia, la notte fra 12 e 13 agosto la più favorevole, quest’anno, per osservare lo sciame delle Perseidi, ovvero detriti rocciosi di dimensioni variabili dal granello al macigno; si chiamano meteoroidi finchè transitano nello spazio, nel caso entrino nell’atmosfera, incendiandosi, e tocchino terra, si definiscono meteoriti.

Per la concomitanza con la ricorrenza, le Perseidi sono state definite anche “lacrime di San Lorenzo“; quest’ultimo venne martirizzato il 10 agosto del 258 d.C. L’agiografia riconosce in lui il titolare della necropoli della via Tiburtina, a Roma (oggi cimitero del Verano): certo è che morì sotto l’imperatore Valeriano, mentre meno certo è il supplizio della graticola, su cui sarebbe stato steso e bruciato. Patrono dei diaconi – secondo la sua raffigurazione – e di cuochi e pompieri, il suo corpo è sepolto nella cripta della basilica omonima, presso il Verano.

Le stelle che cadono rappresenterebbero le lacrime versate dal Santo durante il martirio e da qui la credenza secondo cui tutti coloro che ne ricordano la sofferenza, vedranno realizzato un loro desiderio.

 

Sul fronte astronomico, le prime osservazioni delle Perseidi furono effettuate in Cina nel 36 d.C.; nel 1866 l’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli scoprì il legame tra gli sciami meteorici e le comete (in questo caso, con la Swift-Tuttle). Il nome deriva dal fatto che il radiante – il punto dal quale sembrano provenire tutte le scie – si trova nella costellazione di Perseo.

Trovate un punto di osservazione alto, lontano da fonti luminose, armatevi di pazienza, scrutate la volta celeste a Nord-Est; se siete smartphone addicted, http://www.terminaleleven.com/skyview/iphone/ vi supporterà; altrimenti usate gli occhi, la miglior inquadratura che si possa immaginare. Come cantava il Grillo parlante nel Pinocchio disneyano:

C’è una stella su nel ciel
che ogni sogno può appagar
e la gioia più serena sà donar
e se a lei tu schiudi il cuor
con fiducia con amor
quella stella nel ciel ti ascolterà
il destin
le mire esaudirà
l’amore porterà 
nel tuo domani
essa legge nel pensier
ogni cuore sà scrutar
ed il sogno tuo sincero 
appagherà!

 

Nell’immagine di copertina, la cupola affrescata di Santa Maria in Solario (Brescia), opera di Floriano Ferramola: il cielo stellato con culmine in Dio.

 

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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