Staffetta “2020-2021”, tutto in un CDA (il primo). ATER Verona riparte dal valore sociale

 
 

Si è tenuta il 23 giugno la riunione del Consiglio di Amministrazione di ATER Verona nella quale è stato approvato il Bilancio dell’esercizio 2020.
E’ il primo atto formale del Consiglio di Amministrazione, la cui nomina è competenza della Regione Veneto, presieduto dal geom. Matteo Mattuzzi e composto dai consiglieri Emanuele Tosi, nominato Vice Presidente, e ing. Giuseppe Mazza.

Il Bilancio 2020 è stato approvato dopo aver acquisito il parere favorevole espresso dalla Conferenza dei Sindaci, riunitasi nella stessa mattina del 23 giugno e presieduta dall’Assessore del Comune di Verona Marco Padovani in rappresentanza del Sindaco Federico Sboarina. I dati di bilancio così come i valori dell’andamento della gestione, sono stati illustrati dal Direttore di ATER ing. Franco Falcieri e confermano una tendenza positiva del risultato economico con un utile al netto delle tasse pari ad 1.868.817 di euro.

Il Conto economico 2020 mostra ricavi complessivi pari a 15.303.315€, che assorbe anche le entrate straordinarie in forza del Piano vendita – fondi che saranno reinvestiti nel recupero del patrimonio edilizio il 70% del quale è datato ante anni novanta. Alla voce costi di produzione, per totali 12.638.917€ si inseriscono costi per manutenzioni ordinarie per 1.5046.428€ mentre i costi di manutenzione straordinaria – destinati per lo più al recupero degli alloggi “sfitti” ed aventi natura incrementativa quindi attribuiti a cespiti, incidono per 3.575.913€; tanto ha consentito di proseguire con convinzione l’opera di recupero del patrimonio, che nel corso del 2020 ha permesso di ristrutturare 257 alloggi da re-immettere nel circuito della locazione.

Nei costi di produzione ha inciso fortemente l’applicazione dell’IMU sugli alloggi sfitti in quanto l’entrata in vigore della Legge 160/2019 ha classificato come “alloggio sociale” solo quello effettivamente locato; rispetto all’anno 2019 ATER si trova in carico 643.000 euro in più di IMU.

Siamo consapevoli dell’importante ruolo sociale che svolge ATER – evidenzia il Presidente Matteo Mattuzzi – e già dai primi giorni dall’insediamento questo Consiglio sta lavorando sulla programmazione degli interventi da adottare nel prossimo futuro nell’ottica sia di recuperare il patrimonio di ATER ma anche da implementare l’attività costruttiva dell’ente. Il 2021 imporrà un’accelerazione e nuove sfide. Tra queste le opportunità concesse dall’Ecobonus 110% che vede un intervento diretto di ATER, attraverso una forma di Partenariato Pubblico Privato, a riqualificare 85 edifici per un totale di 1.394 alloggi. Nella stessa seduta il Consiglio di Amministrazione ha definito le somme da destinare al 2021 per la collocazione degli introiti incamerati dalle vendite dell’anno 2020 oltre alla variazione apportata al Piano Triennale dei Lavori Pubblici che per il 2021 e 2022 ha visto la concessione da parte della Regione Veneto di un finanziamento di 1,9 milioni di euro da destinare al recupero di 91 alloggi sfitti.

Il Presidente Mattuzzi sottolinea l’importanza degli interventi in programma ma al contempo si sofferma sulla funzione sociale che ATER riveste e che impone prudenza e giusta attenzione: Ritengo che il recupero Sociale abbia un valore maggiore rispetto a quello del recupero Edilizio; viviamo un momento storico estremamente delicato che ci obbliga a vigilare non solo sulla corretta conduzione dell’alloggio ma anche sul mantenimento di adeguati standard di qualità della vita ed in merito stiamo già valutando forme di partnership con soggetti terzi nell’ottica di inserire negli alloggi soluzioni tecnologiche innovative integrate con protocolli di intervento socio – sanitario al fine di preservare la salute dell’assegnatario e rafforzare la socialità”.

Mattuzzi conclude evidenziando che “lo stato di salute finanziario positivo dell’Azienda consente di programmare importanti interventi di recupero ed al contempo sottolinea l’importanza del grande lavoro organizzativo ed operativo che si nasconde dietro a ciascuna pratica aziendale a gestione dell’ingente numero di richieste che giungono ad ATER e nelle quali, tra le righe si percepiscono serie problematiche, spesso di fragilità economica e sociale, che ATER è chiamata a gestire”.

 
 

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