Stadio, mega speculazione con impianto non di proprietà dell’Hellas

 
 

Nuovo stadio, Flavio Tosi stamattina in conferenza stampa in Comune ha fatto luce sui lati oscuri della vicenda: “Qua siamo davanti a una mega speculazione immobiliare di una società straniera che con Verona e il Verona non c’entra nulla. Una speculazione per un’opera che non era nel programma elettorale di Sboarina e che non è priorità della città. Una speculazione per uno stadio, che a differenza di tutti gli impianti moderni in Italia e in Europa, non sarà di proprietà del club, ma di un messicano che con l’Hellas non c’entra nulla. Speculazione che porterà 25 mila metri quadrati attrattori di traffico sette giorni su sette nel quartiere. Sboarina ora cerca di confondere le acque dicendo che assieme allo stadio ci saranno solo 2400 mq di commerciale, poi però aggiunge che altri 1700 mq saranno per bar e ristoranti. Da che mondo e mondo la ristorazione rientra nel commerciale e quindi siamo a 4100 mq di area commerciale. Ai quali vanno aggiunti gli 11 mila di alberghiero e i 7 mila per direzionale e uffici. Significa avere quasi 25 mila mq attrattori di traffico sul quartiere ogni giorno. Ma il commerciale aumenterà ulteriormente, perché un investimento da 100 milioni di euro poi lo devi coprire e far fruttare. Senza dimenticare che il quartiere soffrirebbe per anni di un cantiere devastante. Ma questa è una storia con tante stranezze, infatti dubito che il nuovo stadio sarà mai realizzato”.

Tosi è entrato poi nel dettaglio: “Ma si crede davvero che il Credito Sportivo, che è una banca pubblica dello Stato, darà i soldi a una società straniera? Qui infatti lo stadio che sorgerebbe non sarebbe dell’Hellas Verona, ma del messicano Esparza. Sboarina e i fautori del nuovo stadio citano come esempi quello di Roma, Cagliari, Firenze e Milano, o gli stadi già realizzati da Juventus, Atalanta, Udinese. Ma in tutti quei casi, come in tutti i casi europei, il nuovo stadio è di proprietà del club, in questo caso invece sarebbe di un altro, di Esparza. Quindi senza vantaggi per l’Hellas Verona, ma solo per un operatore che ci guadagna sopra. Anzi, l’Hellas Verona, che oggi è di proprietà di Setti ma un domani sarà di un altro, si vincola per decenni con un contratto capestro a favore di questa società straniera. Quindi dov’è il vantaggio per il club da questa operazione? L’Udinese, ricordo, ha speso 35 milioni e non cento per il suo stadio, che comunque è di proprietà. E poi se l’operazione di Esparza sponsorizzata da Sboarina è sostenibile perché non la fa Setti direttamente?”.

Ultima stranezza, ha detto Tosi “è quando Sboarina dice che per sistemare il Bentegodi ci vogliono 5 milioni. Non è vero perché per metterlo a norma sono bastati 500 mila euro, ma anche fosse (e non è) 5 milioni è il debito reale di Verona e Chievo con il Comune. Sboarina chieda a loro, eventualmente, di sostenere i lavori del Bentegodi”.

 
 

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