Spaccia nel cortile sotto casa, arrestato grazie a “Youpol”

 
 

Per fare sicurezza è necessario che lì dove la Polizia di Stato e le altre forze dell’ordine sono in “prima linea”, tutti gli altri protagonisti della società civile le sostengano attivamente, in uno spirito di fattiva e mutua collaborazione. In questi termini, uno strumento di non trascurabile importanza è l’applicazione “Youpol” della Polizia di Stato: scaricabile gratuitamente sul proprio smartphone, esso permette a chiunque, garantendo l’anonimato, di interagire in tempo reale 24h su 24 con i poliziotti, offrendo la possibilità di segnalare vari reati – principalmente episodi di spaccio, bullismo e violenza domestica – anche mediante l’invio di foto e video.

Affinché, tuttavia, tale strumento possa costituire un valido supporto ad un’effettiva e reale “sicurezza partecipata”, occorre superare, da un lato, l’evidente e non trascurabile meccanismo di disimpegno sociale – ancora troppo diffuso tra i cittadini – e, dall’altro, comprendere l’importanza delle modalità e dei tempi con cui è opportuno che avvenga la segnalazione.

 Diverse sono, invece, le criticità che emergono dai dati statistici e su cui è importante lavorare per rendere i cittadini consapevoli dell’importanza del loro contributo attraverso un proficuo utilizzo di “Youpol”:

1)      Da un’analisi dei messaggi pervenuti alla Sala Operativa negli ultimi due anni, emerge chiaramente che l’applicazione sia ancora poco utilizzata: solo 155 le segnalazioni pervenute nel 2022 e 130, fino ad oggi, nel 2023. 

2)      Pochissimi, inoltre, sono i file multimediali allegati, che, invece, possono risultare molo utili anche ai fini dello sviluppo delle indagini successive al primo intervento di Polizia.

3)      Spesso accade che la segnalazione venga inviata a distanza di molte ore dal fatto. Ciò, pertanto, non consente sempre di valorizzare lo strumento quale contributo efficace all’attività delle Volanti sul territorio, come, invece, è accaduto nel pomeriggio di martedì, quando gli agenti delle Volanti hanno tratto in arresto un giovane veronese per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio proprio grazie alla segnalazione inviata da un cittadino tramite l’applicazione “Youpol”.

Ad inoltrare il messaggio alla Sala Operativa della Questura è stato un uomo residente in una palazzina di Via Galileo Galilei, che ha descritto un continuo andirivieni sospetto di giovani, alcuni anche minorenni, riportando una conversazione che lasciava presumere che gli stessi gestissero un’intensa attività di spaccio di sostanze stupefacenti in città.

Immediatamente, quindi, i poliziotti hanno raggiunto il luogo indicato nella segnalazione e hanno effettivamente constatato che nel cortile dell’area condominiale vi era un gruppo di ragazzi che parlavano tra di loro. Uno di questi, alla vista della pattuglia, ha subito tentato di nascondere qualcosa nelle parti intime.  Quando gli agenti lo hanno controllato, aveva addosso un astuccio in stoffa, al cui interno hanno rivenuto mezzo panetto di hashish, alcuni involucri in cellophane trasparente contenenti la medesima sostanza e un bilancino di precisione elettronico perfettamente funzionante.

Trovato in possesso di quanto sopra, il giovane ha dichiarato di essere disoccupato e di alloggiare da solo in appartamento sito nel medesimo stabile. Qui, a seguito di perquisizione domiciliare, i poliziotti hanno rinvenuto quasi 100 grammi di hashish, oltre a vari arnesi utili allo smercio di droga come bilancini e coltelli ancora intrisi di stupefacente, il tutto accuratamente occultato in un armadio.

Dopo essere stato, quindi, accompagnato presso gli Uffici di Lungadige Galtarossa per completare gli atti di rito, il giovane è stato collocato nelle camere di sicurezza in attesa del processo per direttissima previsto per la mattinata odierna, a seguito del quale il giudice ha convalidato l’arresto.

 
 

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