Sotto la lente d’ingrandimento i flussi di traffico di San Giovanni L.

 
 

Aggiornato, dopo 15 anni, il Piano Generale del Traffico Urbano di San Giovanni Lupatoto.  «Per poter intervenire efficacemente sulla viabilità della nostra città – spiega il sindaco Attilio Gastaldello –  abbiamo condotto un’indagine conoscitiva sui flussi di traffico, sull’incidentalità e sulla sosta nel territorio comunale. I risultati sono a disposizione di tutti i cittadini on-line sul sito del Comune nella sottosezione “Amministrazione Trasparente” denominata “Pianificazione e governo del Territorio” e saranno valutati dall’Amministrazione e dalla Consulta della mobilità per futuri interventi sulla viabilità». 

La maggior parte dei flussi di traffico giornalieri di San Giovanni Lupatoto transitano in direzione nord-sud lungo i due sistemi composti da Strada Rodigina – via Battisti – via Pascoli – via Chiesa e da via Garofoli – via Roma – via Marconi -via Punta. 

Immaginando di descrivere un perimetro attorno alla città definito dalle postazioni dalla 1 alla 9 più la sezione 12, i flussi che vi fanno ingresso nel giorno feriale medio sono circa 71.200 veq/g; 71.300 in uscita, per un totale bidirezionale di circa 142.500 veq/g. Di questi circa il 59 % entrano / escono a nord; il 26% a sud; il 15% a ovest. 

La strada caratterizzata da maggiori flussi veicolari è via Ca’ Nova Zampieri, in corrispondenza dell’ingresso e dell’uscita della Superstrada Verona – Legnago (S.S. 434), direttrice extraurbana di spostamento in direzione nord-sud. In questa postazione sono stati rilevati circa 34.300 veq/g bidirezionali. Altra direttrice trasversale monitorata è quella lungo via Foscolo che è interessata complessivamente da circa 10.550 veq/g bidirezionali. 

Le percentuali di traffico pesante sono vicine al 9% in zona industriale; tra il 5 e il 7% su via Garofali, via Battisti, via Madonnina, via Pacinotti e via Ca’ di David. Le direttrici registrano percentuali inferiori al 5%. 

Il sabato le sezioni che subiscono minor decremento di flusso sono quelle di via Foscolo, via Madonnina e via Garofoli (14) in centro abitato e quella di via Legnago in zona industriale. Nel primo caso influisce l’attrattività del centro del paese, nel secondo la capacità attrattiva del polo commerciale situato a nord-ovest del territorio comunale. 

La domenica tutte le sezioni diminuiscono almeno del 35% ad eccezione di via Legnago che registra un -28%.

Le indagini di rilievo dell’offerta e dell’occupazione degli stalli di sosta di San Giovanni Lupatoto sono state svolte nel mese di marzo 2023. Il rilievo della sosta ha riguardato l’area centrale della città. Il rilievo del numero e della tipologia di stalli di sosta ha evidenziato come a San Giovanni Lupatoto, nelle aree monitorate siano disponibili circa 5.740 stalli di sosta dei quali il 89% liberi e il 11% a disco orario.

Nell’area centrale, per circa 3500 posti auto, per un 15% regolamentati a disco orario, è stata censita la domanda di sosta nelle ore centrali della mattina. 

Se ne ricava una occupazione media del 55%, con alcune vie (Piazzetta Olmo, Via Alessandro Volta, Via Carso, Via G. Verdi. Via Treviso. Piazza Umberto I, Via Cotonificio, Via Madonnina, Via Cà dei Sordi. Vicolo Aleardo Aleardi, Via XXV Aprile) che sono sature, presentando un rapporto offerta/occupazione del 100%. 

INCIDENTI. Per quanto riguarda l’incidentalità del territorio, si registra una tendenza sostanzialmente positiva nel quinquennio 2017-2021, durante il quale si assiste a un calo del numero degli incidenti del -17%, così come un decremento del numero dei feriti (-11%). La riduzione del costo sociale è superiore al 40%.

Mediamente ogni anno nel quinquennio si hanno: 

– quasi 50 incidenti / anno con morti o feriti;

– quasi 1 morto / anno

– più di 60 feriti / anno

– più di 3,5 milioni di euro di costo sociale / anno.

Nello specifico, il biennio 2019-2021 presenta il trend maggiormente positivo, con un netto calo di incidenti stradali e infortunati coinvolti. I periodi di lockdown, imposti dai decreti governativi per contenere la diffusione dei contagi da COVID_19, hanno determinato il blocco quasi totale della mobilità e della circolazione da marzo a maggio 2020 e successivamente anche nei mesi invernali, per contrastare la seconda ondata pandemica, hanno influito in maniera determinante sull’incidentalità stradale.

 
 

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