Ha mostrato sangue freddo e grande lucidità una pensionata di Sona che, nei giorni scorsi, è riuscita a sventare un tentativo di truffa ordito da un falso carabiniere.
La donna era stata contattata telefonicamente sul numero di casa da un uomo che si spacciava per appartenente all’Arma. Con tono concitato, il truffatore le aveva raccontato che il figlio era stato coinvolto in un grave incidente stradale e che, per “liberarlo”, serviva una somma di denaro o dei gioielli da consegnare a un carabiniere in arrivo a casa sua.
Pochi minuti dopo, un individuo in abiti civili, privo di qualsiasi segno distintivo, si è effettivamente presentato alla porta, fingendosi un militare. Ma la donna, insospettita e memore degli avvertimenti ricevuti durante un recente incontro pubblico tenuto proprio nel Comune, ha capito che si trattava di un tentativo di raggiro. Ha così rifiutato di consegnare qualsiasi bene e ha immediatamente avvisato i veri Carabinieri.
Sul posto sono intervenuti i militari della Stazione di Sommacampagna e del Nucleo Operativo della Compagnia di Villafranca di Verona, che hanno avviato le indagini per risalire all’identità del truffatore.
L’episodio rientra nel quadro delle attività di prevenzione e sensibilizzazione promosse dall’Arma dei Carabinieri a tutela delle persone più fragili. Proprio pochi giorni prima, a Sona, si era tenuto un incontro informativo organizzato dalla Compagnia di Villafranca e dalla Stazione di Sommacampagna, con gli interventi del capitano Spataro e del maresciallo Gheno. Durante l’appuntamento erano stati illustrati i principali stratagemmi usati dai truffatori e fornite indicazioni pratiche su come riconoscere e prevenire simili raggiri.
L’episodio dimostra quanto sia importante la diffusione della cultura della prevenzione e dell’informazione.
I consigli dei Carabinieri per difendersi dalle truffe:
Nessun carabiniere o pubblico ufficiale chiede denaro o gioielli a domicilio. In caso di telefonate sospette, mantenere la calma e contattare subito il numero di emergenza 112. Non aprire la porta a sconosciuti, anche se si presentano come forze dell’ordine o tecnici. Chiedere sempre il tesserino di riconoscimento e, in caso di dubbi, chiamare la caserma più vicina. Coinvolgere familiari o vicini di casa se si nutre un sospetto.
Un gesto di attenzione e prudenza che, questa volta, ha evitato una truffa e confermato l’efficacia della prevenzione.







































