Sindaco e vassalli ciechi, sordi e muti

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

Dopo quasi due anni di amministrazione, per chi governa è tempo di bilanci. Alla luce di proclami pre-elettorali e mistificazioni quotidiane, Sboarina non ha passato l’esame: i tempi non erano e non sono maturi per fargli fare il Sindaco. Lo hanno capito tutti, anche i suoi sciovinisti seguaci.

“Tirare a campare” è il motto, dove realtà reale non è nemmeno lontana parente di quella che lui vorrebbe fosse percepita. Rattoppi di buche stradali a parte, il Sindaco non risolve niente, attorniato da Assessori pigri se non si tratta di tagliare nastri e mettersi in posa. Con questa squadra vince la retorica, l’indolenza, le mezze verità.

L’inconcludenza fa colare a picco le partecipate, mentre al terzo piano di Palazzo Barbieri avvallano provvedimenti iniqui (blocco Diesel euro 4) o assurdi (varianti urbanistiche ingiustificate) che fanno incazzare a prescindere.

Parola d’ordine: sofferenza

“Ti conosciamo bene, mascherina” è il leit-motiv che serpeggia tra i lavoratori delle aziende pubbliche con socio di maggioranza il Comune. Succede per tutti indistintamente, mentre gli oligarchi gestori della cosa pubblica indisturbatamente passeggiano su rovine e cadaveri. Sassate su lavoratori e sindacati, obtorto collo genuflessi davanti a Sire Sboarina, con Polato scudiero.

Già, l’Assessore alle Partecipate. Zitto zitto, quatto quatto, l’ex figlioccio politico di Giuseppe Venturini, “arma i cannoni e spara sulla folla”. Mai una dichiarazione su licenziamenti in blocco, promozioni di delinquenti amministrativi, assunzioni di dirigenti costosissimi, bandi singolari e esplosioni di consulenze. Al grido “sicurezza”, Polato se ne frega e scandaglia il territorio come un poliziotto. Il tutto con il placet di sua maestà Federico Sboarina, che non smette di raccontare favole alla povera gente e pontifica meriti invisibili.

Non c’è una sola azione che abbia fatto centro: perfino lo show di Celentano è stato un flop, con la beffa del teatro Camploy scippato per troppo tempo alle piccole compagnie locali.

Sboarina non convince e fa danni come la gragnola. Il recente “caso Agsm”, gestito malissimo sul piano comunicativo (con relazioni millantate ma non si sa se ad oggi arrivate sul suo tavolo), è pieno di ombre e situazioni non chiarite.

Il sospetto è che dietro al siluramento di Croce, si stagli un azzeramento aziendale non avvallato dall’ex presidente: liberare ad Ascopiave la rete, lasciando il Commerciale in AGSM, per poi far entrare attraverso Treviso la milanese A2A, che con aumento di capitale si mangerà AGSM, potrebbe essere il piano. Un’operazione alla SAVE, tanto per essere chiari, con la partecipata di lungadige Galtarossa pericolosamente sulle orme del vituperato Catullo. Per questo il traghettatore non potrà mai essere un tecnico, cari pinocchietti di Piazza Bra’. Un tecnico non darebbe mai il via libera ad uno sfascio telecomandato. Il vostro profilo ideale non potrà che essere politico, per scalare la Montagna della manovra kamikaze.

Ciak si gira…l’Horror

Cabina di regia: Federico Sboarina

L’Usciere

 
 

1 COMMENTO

  1. Sono grato che questo riassunto sulle miserie del Sindaco fatto con grande sintesi metta anche i meno informati in grado di capire cosa sta per succedere.
    ATTENZIONE sta’ per succedere!!
    Non si deve consentire che succeda!!
    Croce, persona intelligente e preparata non si sarebbe mai piegata a tali scelte dopo che ha lavorato duramente per rendere AGSM una delle maggiori Multiutility d’Italia pronta a breve ad essere quotata in borsa.
    È vero che il busines non sempre va sempre d’accordo con la politica anche se questo porta benefici per la collettivita’.
    Auguriamoci un confronto pubblico con documenti alla mano e riprendiamo la rotta tracciata e se qualcuno vuole salire s bordo paghi il giusto non abbiamo bisogno di pesi morti e i buchi che hanno prodotto se li paghino loro anche se al soldo della Lega.

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