“Siete degli animali”. Insulti razzisti a Verona

 
 

“In 15 anni non sono mai stata trattata tanto male come a Verona, dove sono stata vittima, con alcuni miei colleghi, di un preoccupante episodio di razzismo”.

Lo dichiara, affranta, Sanam, una giovane iraniana che dal 2004 vive in Italia. Nata a Teheran, risiede ora a Bologna, con tanto di permesso di soggiorno in regola che le consente di lavorare serenamente e di girare in lungo e in largo tutto lo Stivale, dove porta in scena la sua passione per il teatro.

 “La mia compagnia, Cantieri Meticci, è stata di recente a Verona, ospite della manifestazione Ma…CHE estate dei Missionari Comboniani. Abbiamo portato in scena lo spettacolo-laboratorio “La leggenda dell’UomoCane”, che invita a riflettere sulla pericolosa ondata di odio che sta attraversando la nostra epoca”, spiega Sanam. “Purtroppo nel B&B di una zona dell’est veronese, dove abbiamo alloggiato, abbiamo dovuto fare i conti proprio con quella minaccia di xenofobia e intolleranza contro cui cerchiamo di sensibilizzare e mettere in guardia”.

La performance, che si è svolta il 20 luglio scorso, è stata promossa dalla storica ong veronese, Progettomondo.mlal, nell’ambito del progetto “Facciamo Tombola”, per favorire la lotta al radicalismo e alle discriminazioni, tramite nuove narrazioni e nuovi strumenti. Si tratta di un progetto di educazione alla cittadinanza globale, co-finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo e promosso dalla ong capofila CEFA anche a Bologna, Napoli e Palermo.

Il gruppo di attori comprende richiedenti asilo e rifugiati di varie parti del mondo, tra cui i tre che, insieme al regista italiano e alla sua fidanzata, hanno soggiornato a Borgo Venezia.

In questi giorni Sanam si è decisa a presentare una denuncia alla questura di Bologna, perché quanto accaduto, probabilmente uno dei tanti episodi che purtroppo restano solitamente taciuti, non cada nell’oblio ma esca allo scoperto.

La persona che ci ha accolti nel B&B dove abbiamo dormito dal 19 al 21 luglio, non appena ha visto me e un amico del Gambia in attesa degli altri ospiti, tra cui un ragazzo marocchino, ha dimostrato un atteggiamento inospitale. La tensione si è acuita quando ho chiesto la ricevuta cartacea, indispensabile per il rimborso che, alla fine, abbiamo accordato che ci avrebbe lasciato sul tavolo prima della nostra partenza”, fa sapere Sanam.
Il giorno in cui avrebbero dovuto lasciare l’appartamento, però, i giovani sono stati assaliti, senza preavviso, da una donna che li invitava a sloggiare all’istante. E della ricevuta non c’era traccia.
“Abbiamo telefonato al padrone di casa che, prima ha detto di essere fuori città, poi quando gli ho risposto che avrei denunciato la mancanza della ricevuta, ci ha subito raggiunti in un bar sotto casa, dove, insieme a un altro uomo, ha preso me e il mio collega gambiano per il braccio urlandoci con rabbia di tornarcene in Africa perché staremmo sporcando questo Paese, perché non sappiamo cosa siano la tecnologia e le comodità e perché, come gli animali, siamo abituati a dormire uno sopra l’altro. Poi, ottenuta in qualche modo una ricevuta, mentre abbiano iniziato ad allontanarci a piedi, stravolti per l’accaduto, ci hanno raggiunti in moto tagliandoci la strada, finché un signore anziano ha preso le nostre difese, invitando i due uomini a calmarsi”.

Conclude la giovane iraniana: “L’anno scorso sono stata a Verona per lo stesso progetto e avevo già notato che, finché stavamo in gruppo con il nostro regista italiano non c’erano problemi, altrimenti potevamo suscitare diffidenza. Per esempio in una pizzeria sono stata trattata male sempre per la richiesta di una ricevuta, quasi che degli stranieri che chiedano la regolarità fiscale rappresentino un paradosso”.

L’episodio è molto grave ed è contrario alle più elementari norme di convivenza e di rispetto per le quali ci battiamo da sempre”, dichiara il presidente di Progettomondo.mlal, Mario Mancini. “Aderiamo al cartello Nella Mia Città Nessuno è Straniero di Verona che promuove i valori dell’accoglienza, dell’incontro con l’altro, del rispetto e della valorizzazione delle diversità, perché tutti si sentano come a casa propria. Ma sentiamo che stiamo regredendo come società in maniera spaventosa e il clima nel Paese è di grande ostilità verso l’altro, il diverso; una rabbia e disprezzo inauditi, che sta avvelenando il nostro vivere in comune. Il razzismo è un atteggiamento che non può essere tollerato in alcun modo, e nessun problema o crisi potrà mai giustificarlo, perché la nostra dignità si riflette nella dignità di tutti gli essere umani”.

 
 

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