Sfalci e potature aree verdi: tornano ad essere classificati come rifiuti

 
 

Il Ministero dell’Ambiente, con nota n.3983 del 15 marzo 2018, risponde alle osservazioni della UE in merito alla deroga al regime dei rifiuti degli sfalci e potature di giardini e parchi, che il nostro ordinamento prevede a partire dal 2016.

In altre parole, il ministero sostiene che la norma del D.Lgs. 152/2006 che, appunto, estende la deroga al regime dei rifiuti agli sfalci e potature di parchi e giardini, vada cambiata per tornare in linea col diritto comunitario (Direttiva 2008/98/CE).

Per evitare quindi che l’UE apra una procedura di infrazione è molto probabile che il ministero cambi la norma nazionale.

La questione della non conformità della normativa italiana al diritto europeo sui rifiuti degli sfalci e delle potature provenienti da aree verdi, sollevata nel caso Ee Pilot 9180/2017/ENVI, sarà risolta dal Ministero dell’Ambiente mediante l’abrogazione di alcune norme del Collegato Agricoltura (Legge 154/2016) nell’ambito del disegno di Legge europea 2018.

L’articolo 41 del Collegato Agricoltura introdusse l’esclusione dalla normativa dei rifiuti anche per gli sfalci e potature provenienti da aree verdi come giardini, parchi e aree cimiteriali.
Per escluderli era necessario che fossero destinati, anche al di fuori del luogo di produzione ovvero con cessione a terzi, alle normali pratiche agricole e zootecniche o utilizzati in agricoltura, nella silvicoltura o per la produzione di energia da biomassa, mediante processi o metodi che non danneggino l’ambiente né mettano in pericolo la salute umana.

A maggio 2017 Bruxelles, nell’ambito del caso EU Pilot 9180/17/ENVI, sollevò la questione della non conformità dell’ampliamento dell’esclusione dalla normativa di quei rifiuti fatta dalla norma nazionale rispetto a quanto disciplinato dal diritto europeo (articolo 2, comma 1, lettera f), della Direttiva del 19 novembre 2008 n. 2008/98/CE .

Dopo approfondimenti e al fine di evitare l’apertura di una nuova procedura d’infrazione per un non corretto recepimento della direttiva europea, il ministero dell’Ambiente proporrà l’abrogazione delle modifiche introdotte dall’articolo 41 del Collegato Agricoltura nell’ambito del disegno di legge europea 2018.

In conclusione a oggi, gli sfalci e potature provenienti da aree verdi dovranno essere gestiti come rifiuti ovvero come sottoprodotti articolo 184 bis del Dlgs 152/2006.

Si ricorda, inoltre, che tra le novità del Collegato Agricoltura c’è anche l’articolo 12 che impone per lo svolgimento dell’attività di costruzione, sistemazione e manutenzione del verde pubblico o privato affidata a terzi, l’iscrizione al Registro dei produttori florovivaistici (articolo 20, comma 1, lettere a) e c) del D.Lgs 214/2005), ovvero l’iscrizione al registro delle imprese da parte di aziende agricole, artigiane, industriali, anche in forma cooperativa, purchè abbiano conseguito un attestato di idoneità che accerti il possesso di adeguate competenze.

Per quanto riguarda le modalità per l’effettuazione dei corsi di formazione, nella seduta dell’8 giugno 2017 la Conferenza delle Regioni ha approvato lo “Standard professionale e formativo di Manutentore del verde”, in base al comma 2, articolo 12, della Legge 154/2016, integrato dall’Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2018.

Le linee guida approvate identificano il profilo tecnico del manutentore del verde, quale allestitore, sistematore e manutentore delle aree verdi, aiuole, parchi, alberature e giardini pubblici e privati. Lo stesso predispone il terreno ospitante, la messa a dimora delle piante sino alla realizzazione dell’impianto, in base a un progetto dato; gestisce le manutenzioni ordinarie e straordinarie, la potatura delle principali specie ornamentali, la difesa fitosanitaria dei vegetali.
Dev’essere in grado di valutare le disposizioni fitosanitarie vigenti sul territorio in relazione a tutta l’attività svolta, di recuperare e di smaltire correttamente sfalci e potature, di fare un uso corretto delle attrezzature e dei macchinari specifici.

Ciascuna Regione e Provincia autonoma deve recepire quanto indicato dalla Conferenza e approvare, per quanto di competenza e in coerenza con la normativa regionale in materia di attività formativa, le disposizioni attuative per la realizzazione dei percorsi di formazione.

Alberto Speciale

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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