Sette arresti in quarantott’ore

 
 

L’incessante attività di controllo del territorio svolta dai Carabinieri della Stazione di Bussolengo ha portato nel giro delle ultime 48 ore all’arresto di 7 persone.

Nella prima operazione sono scattate le manette per un pregiudicato 44enne italiano, sorpreso fuori dell’abitazione dove sarebbe dovuto rimanere agli arresti domiciliari, misura alla quale era sottoposto per spaccio di sostanze stupefacenti; per questo motivo è stato arrestato ed il Tribunale di Verona, dopo aver convalidato l’attività dei militari, ha disposto la traduzione dell’uomo al carcere di Montorio.

Poco dopo un serbo ed un pakistano, entrambi pregiudicati, specializzati nel taccheggio, sono stati arrestati per furto in un negozio di ottica del centro. La refurtiva è stata direttamente restituita al negoziante mentre i due, processati per direttissima dopo la convalida dell’arresto, sono stati rimessi in libertà. 

Nel corso di un controllo avvenuto successivamente, poi, è stato operato l’arresto di un 50enne montenegrino, risultato inottemperante all’ordine di espulsione dal territorio nazionale emesso l’anno scorso dal Questore di Verona.

Nel corso della notte, inoltre, durante un mirato servizio antiprostituzione lungo la statale bresciana, i Carabinieri hanno arrestato 2 giovani prostitute nigeriane, probabilmente ignare del fatto che la strada molto trafficata lungo la quale avevano deciso di fermarsi viene costantemente pattugliata e “bonificata” dai Carabinieri della Compagnia di Peschiera del Garda; le impronte digitali rilevate dai militari dell’Arma, hanno svelato l’autentica identità delle due ragazze, arrestate per aver fornito false generalità

Stamane, dopo l’udienza di convalida degli arresti da parte del Tribunale di Verona, le due sono state giudicate per direttissima condannate ad un anno di reclusione e rimesse in libertà con pena sospesa.

Perlustrando la Statale 11 in piena notte, infine, un’altra pattuglia ha fermato un individuo che vagava al buio sul ciglio della strada; dal successivo controllo è emerso che si trattava di un pericoloso pregiudicato rumeno, ricercato per omicidio e rapina, e quindi anche lui è stato tradotto al carcere di Montorio.

 
 

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