Sessantaquattro proposte per la rigenerazione urbana delle aree dismesse

 
 

Parte il grande impegno di rigenerazione urbana di Verona. Sono 64 le segnalazioni inviate alla campagna “Vuoti a rendere”. Si è conclusa venerdì scorso, infatti, l’iniziativa con cui l’Amministrazione ha coinvolto associazioni di categoria, ordini professionali e investitori per mappare i siti e le aree dismesse private presenti sul territorio comunale per raccogliere progetti e proposte di riqualificazione.

Delle 64 proposte arrivate, la stragrande maggioranza, cioè 56, non prevedono nuovo consumo di suolo, mentre 30 riguardano l’area di Verona Sud. Complessivamente, le segnalazioni propongono di recuperare aree urbane dismesse pari a oltre 411 mila metri quadrati.

Le segnalazioni interessano immobili e aree non utilizzate in tutte le zone della città. Riguardano, ad esempio, alcuni prefabbricati di Basso Acquar che oggi sono obsoleti e utilizzati come depositi, ma che nella proposta avanzata prevedono spazi destinati allo sport e alle attività legate al tempo libero, come ristoranti e servizi alla persona.

In Lungadige Galtarossa, invece, la proposta è quella di riconvertire il capannone occupato dall’ex conceria Rossi in una serra termale, attraverso un progetto che prende spunto dal padiglione austriaco realizzato all’Expo di Milano. Sempre in Lungadige Galtarossa, ma nell’area vicina al “Coworking 311”, la proposta è quella di realizzare una struttura destinata al direzionale, commerciale e artigianale.

A Montorio, si propone di riconvertire il vecchio lanificio, recuperando gli edifici di interesse storico e dotandole di nuove funzioni di residenziale, commerciale e terziario per offrire servizi al centro abitato. Per l’ex centrale del latte, lungo strada Bresciana, l’idea è quella di rinnovarla in ambito commerciale.

 
 

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