Senato, “Question time” con il ministro Lamorgese: la destra radicale di Verona attenzionata dalla Digos

 
 

Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha risposto ieri al Senato a quattro interrogazioni, di cui una, la 3-03192 sulle recenti manifestazioni e rievocazioni di matrice neofascista, in particolare nella città di Verona, illustrata dal Senatore veronese Vincenzo D’Arienzo.


Il Ministro Luciana Lamorgese nella seduta del Senato n. 418 del Senato del 24 marzo ha risposto, tra le altre, ad una interrogazione a risposta immediata illustrata dal sen. D’Arienzo (PD), sulle recenti manifestazioni e rievocazioni di matrice neofascista, in particolare nella città di Verona: la manifestazione del 10 febbraio scorso è stata indetta da un’associazione culturale e non ha dato luogo a turbative; in ogni caso la Digos segue i gruppi della destra radicale e, in alcuni casi, sono state adottate misure preventive nei confronti di esponenti di Forza Nuova.

Per chiarezza e trasparenza di cronaca ripropongo il testo integrale.

D’ARIENZO (PD). «Signora Ministra, in diverse occasioni – come molti sanno – Verona è stata teatro di iniziative di vario genere e di manifestazioni e aggressioni politiche, entrambe di stampo nazi-fascista, tali da far apparire la città come il fulcro politico di questo tipo di organizzazioni. In realtà Verona, che è medaglia d’oro al valore della Resistenza, non è una città fascista – come semplicisticamente viene ripetuto – ma viene trascinata nelle cronache di questa natura da alcuni, pochi soggetti, tra i quali io personalmente distinguo sempre le menti dalle braccia, un po’ come accade dappertutto e come è accaduto anche nel caso dell’aggressione alla sede nazionale della CGIL».

«In realtà, tutti e due sono pericolosi per la democrazia. A Verona sono arrivati ad aggredire anche le Forze dell’ordine, il 28 ottobre 2020, durante una manifestazione che aveva a che vedere con la pandemia. Il pericoloso attivismo di queste organizzazioni, che rischia di essere valutato dalle istituzioni e dagli enti locali, fa sì che si possa creare la convinzione della legittimità di detti comportamenti, creando peraltro condizioni ripetibili anche in altre realtà«.

«Credo quindi sia pericoloso ritenere che il fenomeno sia limitato solo alla città di Verona, perché sono oggettive le saldature politiche nell’estrema destra in tutto il territorio nazionale, oltre al contagio che queste gravi manifestazioni possono provocare in giro per il Paese».

«Ovviamente lei ha compiti di prevenzione e di repressione, ma serve un impegno anche culturale che non si può chiedere al Ministro dell’interno e men che meno alle Forze dell’ordine. Per quanto riguarda però le sue competenze, la richiesta è di capire e sapere quali iniziative sono in campo per garantire un efficace contrasto contro questa pericolosa insidia, al fine di scongiurare il ripetersi di episodi di violenza che mettono in gioco anche la vita delle persone e di contrastare queste iniziative commemorative, rispettando pienamente i valori della nostra Costituzione nata dalla Resistenza».

PRESIDENTE. Il ministro dell’interno, consigliere di Stato Lamorgese, ha facoltà di rispondere all’interrogazione testé illustrata, per tre minuti».

LAMORGESE, ministro dell’interno. «Signor Presidente, premetto che, con riguardo ai disordini verificatesi nel 2020, che videro coinvolti soggetti vicino a CasaPound, Forza Nuova, nonché tifosi dell’Hellas Verona, lo sviluppo delle indagini, tuttora in corso, ha consentito il deferimento di 15 soggetti, tra cui alcuni minorenni, per gravi reati quali devastazione, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate».

«Venendo ora ai fatti più recenti in merito all’aggressione avvenuta l’8 febbraio scorso nel quartiere Veronetta da parte di alcuni militanti di CasaPound-Blocco studentesco in danno di due persone, le attività investigative hanno finora portato alla denuncia di sette attivisti del movimento, tre dei quali per delitti di lesione aggravata, violenza privata e minaccia in concorso».

«Per quanto riguarda la manifestazione svoltasi lo scorso 10 febbraio in occasione della “Giornata del ricordo”, segnalo che si tratta di un’iniziativa organizzata da un sodalizio divenuto ufficialmente dagli anni Novanta un’associazione culturale, con un proprio statuto regolarmente depositato e registrato. Durante tale manifestazione, sempre preavvisata, che si tiene ogni 10 febbraio a partire dagli anni 2000, non si sono verificati particolari episodi di turbativa dell’ordine e della sicurezza pubblica. Si precisa, però, che al di là degli episodi evocati dai parlamentari interroganti, la rete della Digos segue con particolare e costante attenzione l’attività di gruppi ed esponenti della destra radicale».

«In questo senso si segnala che, nella provincia di Verona, il 4 marzo è stato sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per un anno un noto dirigente del locale movimento Forza Nuova. Inoltre, lo scorso 8 Marzo nella stessa provincia sono state eseguite perquisizioni nei confronti di 23 militanti di CasaPound, di cui due minorenni responsabili di una violenta aggressione commessa recentemente in danno di cinque minori riconducibili alle cosiddette baby gang. Gli estremisti di destra sono stati deferiti per i reati di lesioni personali pluriaggravate e violenza privata aggravata».

«Riferisco che per prevenire ulteriori criticità sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica sono stati pianificati, in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, specifici servizi di controllo ad ampio raggio sul territorio, nonché azioni di monitoraggio dei siti Internet e delle reti social, al duplice scopo di intercettare tempestivamente segnali di possibili condotte violente e di assicurare il rispetto più rigoroso delle disposizioni della legge Mancino».

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica il senatore D’Arienzo, per due minuti.

D’ARIENZO (PD). «La ringrazio, signora Ministra, perché rilevo dalla sua risposta che lo Stato è presente ed è la cosa più importante. Ribadisco che è semplicistico ridurre l’attivismo dell’estrema destra in particolare in una città, perché il contagio purtroppo riguarda l’intero Paese, ma lo Stato deve fare di tutto per impedire il radicamento, il proselitismo e ogni forma di espressione pubblica, perché non è democratico garantire voce a chi incita alla violenza e a chi si richiama a criminali che hanno portato i forni crematori e le leggi razziali Questa non è democrazia».

«Ritengo quindi che non bisogna allarmarsi solo quando appare uno striscione, che è l’evidenza esterna: nel nostro Paese e non soltanto nella città di Verona, molto accade sotto traccia, quindi il contrasto alla cultura fascista e alla sua diffusione si ottiene anche con la presenza costante delle istituzioni repubblicane».

«La prego quindi di valutare, signora Ministra, in presenza di un ulteriore ed eventuale fatto grave anche la sua presenza all’interno del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica».

Alberto Speciale

(Fonte notizia: Aula del Senato, Resoconto stenografico definitivo della seduta n. 418 del 24/03/2022)

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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