“Se si può, si fa”. Così l’evento diventa “COVID19-free”. Il racconto del Castello Scaligero di Andrea Velardi.

 
 

Normalmente…

…quel caratteristico clima di rinnovata fiducia verso l’immediato futuro è solito comparire quando in televisione (per quei pochi superstiti che ancora l’accendono) iniziano a mostrarsi i “trailer” dei classiconi di Natale. I film che conosci come le tue tasche e che hanno il segreto potere di riconciliarti con te stesso e gli altri.

Normalmente, tutto questo.

Ci piace però ricordarvi cari lettori, a ogni pié sospinto, che di puramente “normale” in questo 2020 non c’è stato quasi nulla e credo rimarrémo a bocca asciutta anche per i prossimi 3 mesi.

Nel frattempo, però, nulla vieta di poter ricreare, per un breve lasso di tempo, quelle condizioni di spensierata e annoiata consuetudine che avvolgeva le nostre vite fino allo scorso marzo.
Una di queste circostanze “simulate” si è potuta ammirare due giorni fa, all’interno della cornice del Castello Scaligero di Villafranca che, dal 1202, può dire di averne viste di tutti i colori. Quello di lunedì sera, testimoniato da 2500 persone, è un tricolore dai toni di verde molto acceso.

Un momento di lavoro per l’allestimento dell’evento di lunedì [fonte: profilo Facebook ufficiale di Andrea Velardi]

Matteo Salvini
, Luca Zaia, Lorenzo Fontana e Nicolò Zavarise hanno incontrato i propri militanti, sostenitori e i candidati alle prossime elezioni regionali (20 e 21 settembre) di tutte le province venete.

2500 persone, avete capito bene. Non una di più.
A Villafranca tutto è stato programmato nei minimi dettagli e, in cabina di regina, sedeva una persona che gli eventi li pensa, li crea, li organizza da oltre 20 anni.

Il consigliere Andrea Velardi [fonte: profilo ufficiale Facebook].
E’ consigliere comunale (Lega) a Verona, è presidente della Commissione Politiche Giovanili ed è imprenditore in quel variopinto – da lui stesso definito – “Mondo della Notte“, sul quale ha pure ideato la figura di un potenziale Sindaco.

Per entrare nel Castello, dall’ingresso di Porta Mantova, c’era la rigida selezione dettata dalla profilazione on-line, la misurazione della temperatura e la distribuzione di braccialetti identificativi per ciascuno settore del grande prato ricoperto di sedie (ognuna a 100 cm di distanza una dall’altra).

Il sapore di un ambiente, l’odore di un mestiere, il senso di un lavoro: il mondo dello spettacolo. La libertà di movimento è un diritto, ma quando lo fai durante l’evento usa sempre la mascherina. Responsabilità, buon senso e forza del gruppo per dimostrare che: se si vuole si può e se si può si fa“.
Queste alcune delle sue dichiarazioni estratte dai post su Facebook.

 
 

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