Scuola sicura? Non proprio

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

A settembre 2020 ci fu una gran confusione circa l’uso delle mascherine
a scuola.
Gli studenti, quando erano seduti, la potevano abbassare, mentre quando
erano in piedi o per uscire in corridoio dovevano indossarle (perché se
parli dal banco, l’aresol rimane seduto…si sa)
Non tutti i professori le avevano o le utilizzavano.

Oggi scopriamo (ufficialmente, perché ce n’eravamo accorti in tanti fin
da subito) che le mascherine distribuite dal commissario Arcuri erano in
gran parte inutili a trattenere l’areosol. Sono ancora tutte, o quasi,
negli scatoloni, nei magazzini degli istituti scolastici

Dopo 15 giorni dall’apertura delle scuole i contagi passarono da 1.500
circa ad 8.000, ma la ministra Azzolina, il ministro Speranza e il PdC
Conte continuarono a ripeterci che la scuola era un luogo sicuro. Se non
avesse avuto risvolti tragici, arrivò pure la ministra dei trasporti,
che nemmeno nomino, a dirci che gli autobus erano sicuri perchè alle
fermate , aprendo le porte, si cambiava l’aria…

Sappiamo bene che ad ottobre è poi, con estremo ritardo, sono state
chiuse le scuole superiori e l’università, visto l’aumento esponenziale
dei contagi.
Ci sono stati 70.000 morti solo tra ottobre e gennaio.

Le mascherine farlocche, i ritardi sulle misure intraprese, la
confusione e le istruzioni d’uso errate, potrebbero aver determinato un
prolungamento delle chiusure delle attività oltre il dovuto, con
conseguenze deleterie sull’intera economia. Ancora oggi c’è chi sostiene
che è stato fatto tutto bene.

Si spera che adesso, visto che forse un paio di mesi li abbiamo disponibili, con il nuovo ministro, si proceda con più attenzione e capacità, vista la fallimentare esperienza dello scorso anno scolastico.

Lorenzo Dalai

 
 

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