Scontro Comune-Gasdia, la preoccupazione dei Sindacati

 
 

“Molti dei presenti probabilmente non ricordano il bilancio consuntivo del 2014, che si chiuse con una perdita di oltre 6 milioni di euro”.

Questo l’incipit del sindacalista Mario Lumastro – Cgil Slc, Cisl Fistel, Uilcom Uil – nella seduta in Sala Gozzi, sollecitata alla Presidenza del Consiglio comunale dalle segreterie territoriali in ragione della grande apprensione espressa per il clima venutosi a creare in città all’indomani del rinnovo della carica a sovrintendente di Fondazione Arena di Verona di Cecilia Gasdia, nomina avvenuta senza l’unanimità e con il mancato accordo del socio Comune di Verona e del Presidente della stessa Fondazione.

“Lavoratrici e lavoratori di FAV invece quel bilancio se lo ricordano benissimo perché quel buco di bilancio, anzi è più corretto parlare di voragine, fu l’inizio di una lunga e sofferta serie di sacrifici a carico di tutti i dipendenti. A partire da quell’anno, nell’ordine si registrarono i seguenti accadimenti: il licenziamento del corpo di ballo. La riduzione dei contratti per il personale aggiunto (mediamente da 4 mesi a 3). La riduzione di circa il 20% del reddito del personale stabile. Cassa integrazione (FIS) per due mesi all’anno nel 2016, 2017 e 2018. L’ultimo lustro è stato il peggiore mai registrato in Fondazione Arena di Verona, non è un caso che a luglio 2021 si è registrato il primo, è finora unico sciopero unitario effettuato nel corso del festival in arena. Le difficoltà nelle relazioni sindacali erano state anche manifestate alla precedente giunta comunale, la quale ci aveva promesso importanti cambiamenti negli assetti dirigenziali. L’insofferenza dei dipendenti l’abbiamo manifestata anche al sindaco Tommasi nell’incontro del 12 settembre scorso, che ad oggi rimane l’unico momento di confronto ufficiale con noi. In quella sede abbiamo anche consegnato un documento nel quale abbiamo illustrato le forti criticità riscontrate nel festival 2022 e indicato alcuni suggerimenti per il 2023”.

“E’ anzitutto necessario – rileva invece Claudia Meneghelli (Fials) – superare gli atteggiamenti di chiusura riscontrati verso i rappresentanti sindacali. Non va mai dimenticato che sia le masse artistiche sia tecniche sono la materia prima, il prodotto stesso che voi avete l’onore e l’onere di gestire e amministrare.
Va ripristinato un diverso clima di rapporti per un confronto efficace, utile, nel reciproco rispetto umano e professionale, aspetti spesso ignorati. Citiamo come esempio la richiesta sindacale di aumentare il numero di prove per la stagione estiva. E’ appunto con la qualità che si consolida la fidelizzazione del pubblico e si avvalora il prodotto e l’immagine dell’Arena di Verona.
Forti perplessità sono state espresse anche sui carichi di lavoro della prossima stagione. Crediamo che i lavoratori di questo Teatro meriterebbero ben altro, visto che ad ogni alzata di sipario si possono verificare sempre la loro professionalità in tutti gli ambiti lavorativi”.

 
 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here