Sciopero, se salta Aida, gravi conseguenze per l’indotto. È inaccettabile

 
 

“La decisione di andare fino in fondo con lo sciopero è gravissima e inaccettabile”: Confcommercio Verona, attraverso le parole del suo Presidente Paolo Arena, commenta così la decisione dei sindacati che comporta, questa sera, la mancata rappresentazione di Aida.

“Già ci immaginiamo le ripercussioni negative in termini di immagine, i titoli dei giornali italiani e stranieri, nei paesi del Centro e Nord Europa che costituiscono un riferimento per il turismo veronese e che avevano ripreso sia pur blandamente, a rappresentare una risorsa e una fonte di ricchezza per il sistema Verona tutto”.

“Le imprese, in particolare modo quelle del terziario, dai negozi agli alberghi, dai ristoranti alle agenzie di viaggio, hanno fatto e stanno facendo mille sacrifici investendo di tasca propria per resistere alla crisi causata dalla pandemia, per adeguarsi alle stringenti normative e continuare a garantire il posto di lavoro ai rispettivi collaboratori”, prosegue Arena.

“Ora in un momento di grave precarietà per tutti, i promotori di questo sciopero chiedono garanzie sulla sostenibilità economica della stagione estiva e sulla sua compatibilità con una programmazione e un’occupazione piena a 12 mesi, denunciando scelte avventate quando invece essere riusciti a permettere l’ingresso di 6mila persone, grazie all’impegno dell’amministrazione, della Camera di Commercio, il sostengo delle aziende stesse, è stato un miracolo: non si rendono conto o fingono di non rendersi conto, che la loro decisione danneggia loro e tutto l’indotto, precludendo una timida ripresa dopo il periodo più buio dal Dopoguerra”.

A quanto ci risulta i lavoratori della Fondazione Arena, nel 2021, non hanno dovuto patire la cassa integrazione e scioperano in faccia a centinaia di lavoratori che ci sono stati per più di un anno e non sanno se a fine estate dovranno tornarci”, incalza Confcommercio Verona. “Un comportamento irresponsabile che, temiamo, non mancherà di avere ripercussioni sulle vendite dei biglietti e sulla prosecuzione della Stagione Lirica. Un boomerang che rischia di falciare tutti”, conclude Arena.

 
 

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