Scatta “l’ora della terra”, si spengono le luci dell’Arena e della Diga del Chievo

 
 

Anche a Verona è ‘L’Ora della Terra’. Sabato 25 marzo, in tutto il mondo, si spegneranno migliaia di monumenti. E, dalle 20.30 alle 21.30, anche l’Arena rimarrà al buio e sarà proposto in piazza Bra un punto per le osservazioni astronomiche, con la supervisione dell’astrofilo Enrico Bonfante. La città, come deciso dall’Amministrazione comunale insieme ad Agsm-Aim, aderisce così all’evento internazionale del WWF. Un’azione simbolica, ma concreta, per la lotta al cambiamento climatico e sensibilizzare i cittadini ad uno stile di vita sostenibile.

La prima volta della Diga del Chievo. Quest’anno, grazie al coinvolgimento della 2^ e 3^ Circoscrizione, vi sarà sul territorio cittadino anche un secondo Earth Hour. In occasione del centenario, saranno spente le luci anche sulla Diga del Chievo, con due momenti aperti alla cittadinanza: una fiaccolata del gruppo Scout CNGEI e la lettura di testi e poesie a tema della CT Renato Simoni.

Dal Pacifico alle coste atlantiche, migliaia di luci spente creeranno una sorta di ‘blackout’ internazionale. Uffici, palazzi e monumenti resteranno al buio nello stesso momento. Obiettivo dell’iniziativa è richiamare l’attenzione sulla necessità di mettere in atto politiche per la mitigazione dei cambiamenti climatici, il risparmio energetico e la riduzione dell’inquinamento luminoso.

Aderiscono all’iniziativa anche altri Comuni della Provincia, come quello di Mozzecane, Povegliano, Bussolengo, Lazise, Ronco all’Adige.

Una grande mobilitazione in tutto il mondo. Milioni di persone in oltre 190 Paesi e territori daranno vita a “The Biggest Hour for Earth”, la più grande ora per la Terra, con l’obiettivo di trasformare questa singola ora in milioni di ore di azioni e momenti di consapevolezza sui rischi legati alla perdita di Natura e agli impatti del cambiamento climatico.

Earth Hour 2023, arriva sulla scia dello storico accordo Kunming-Montreal alla COP15 che, nel dicembre 2022, ha visto il mondo impegnarsi per arrestare e invertire la perdita di biodiversità entro il 2030. I prossimi sette anni saranno, quindi, cruciali per garantire che il decennio si concluda con più Natura e biodiversità rispetto a quella presente all’inizio e per rimanere sotto la soglia di 1,5°C di riscaldamento globale, per evitare danni irreversibili al nostro Pianeta e alle nostre vite.

 
 

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