Scadenze di fine mese alle porte: alle Pmi servono certezze e liquidità

 
 

Senza adeguate risorse finanziarie l’economia non potrà ripartire. Sulla questione insiste Apindustria Confimi Verona nella consapevolezza che quanto farà il Governo da solo non basterà per sopperire alle necessità di liquidità che incomberanno sulle aziende italiane, con particolare attenzione alle Pmi

«Da giorni stiamo attendendo il nuovo Decreto con le misure di sostegno alle imprese dato che quelle contenute nel Dpcm dello scorso 16 marzo, il “Cura Italia”, non possono in nessun modo ritenersi sufficienti», evidenzia il presidente di Apindustria Renato Della Bella. «Fin da subito abbiamo richiamato l’attenzione sulla problematica della liquidità poiché senza sufficienti risorse finanziarie le imprese non potranno ripartire. Su questa tematica sarà fondamentale la sinergia tra Governo, banche e imprenditori. Solo se ciascuno di questi soggetti farà appieno la sua parte si potranno creare le condizioni minime necessarie a riattivare i processi produttivi».

Le richieste avanzate al Governo sono chiare: «Ci aspettiamo sia una moratoria sugli adempimenti fiscali dei prossimi mesi, sia delle garanzie per far sì che le banche concedano prestiti alle Pmi senza condizioni di delibera troppo restrittive e burocratiche», prosegue. Altrettanto precise sono le aspettative nei confronti del sistema bancario: «Tempi di delibera veloci, condizioni estremamente economiche e soprattutto nessuna burocrazia. In questa fase, a fronte di garanzie governative, si dovranno allargare le maglie imposte da Basilea e si dovranno finanziare in particolare le imprese più deboli. In nessun modo si dovrà riproporre lo schema di finanziare chi, a fronte di rating positivi, ha già avuto molto e in questa fase non ha bisogno di nuova liquidità a discapito di quelle aziende che hanno subito il credit crunch e che, adesso, non hanno la possibilità di sopportare questa ulteriore e drammatica crisi», sottolinea.

Da parte degli imprenditori sono necessarie correttezza e responsabilità. L’Associazione ha ricevuto, in questi giorni, diverse segnalazioni di clienti che comunicano il blocco dei pagamenti di prossima scadenza o, nel migliore dei casi, il riscadenziamento con dilazioni di diversi mesi. «La cosa inaccettabile è che molti di questi clienti sono proprio quelle grandi aziende nazionali o multinazionali che hanno sempre beneficiato di ingenti risorse finanziarie e che siamo sicuri, nonostante il difficile momento, hanno la possibilità di onorare i loro debiti a vantaggio di tutta la filiera dei fornitori», rimarca. 

«Qualche giorno fa Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio di Verona, e Alberto Mion, presidente dell’Ordine dei commercialisti, hanno richiamato gli imprenditori alla responsabilità dichiarando che chi ne ha la possibilità deve mantenere i propri impegni di pagamento». Gli imprenditori aderenti a Confimi Industria sono stati i primi e unici a promuovere a livello nazionale l’iniziativa “F24, Lunedì io pago” versando regolarmente contributi e Iva. «A fronte di questo, pretendiamo che tutti facciano la loro parte – conclude –. Auspichiamo una maggiore collegialità e condivisione da parte dei sistemi associativi imprenditoriali, di far squadra e sistema a fronte dell’emergenza. Quindi l’invito di Riello e Mion deve raggiungere in particolare le grandi imprese. Se i nostri committenti non ci faranno mancare le risorse, noi continueremo a fare la nostra parte». 

 
 

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