Savana on the road, il diritto di sognare

 
 

Chiara Castellani, chirurgo di guerra, vive da ventisei anni in Africa, la terra sognata sin da bambina.

Kikobo è un infermiere congolese, colpito dall’Aids con cui ha imparato a convivere fino a farselo amico, per aiutare tanti altri a salvarsi.

Sono loro i protagonisti, sullo scenario della Repubblica Democratica del Congo, un Paese in sofferenza, lacerato da guerre civili continue, da violenze, da malattie, dalla fame, del libro “Savana on the road. Il diritto di sognare“, San Paolo edizioni, che verrà presentato il 4 dicembre alle 18 alla libreria Pagina Dodici di Verona in Corte Sgarzarie.

Chiara con Kikobo e la sua motocicletta, una Yamaha 25 fuoristrada, percorrono ogni mese la savana, guadano fiumi, attraversano la brousse per raggiungere i villaggi più dimenticati e curare gli ammalati.

Lui è diventato quel braccio destro che Chiara ha perso in un incidente sulle strade africane e che le ha guadagnato il nome di “angelo con un’ala sola”.

Chiara e Kikobo, in quegli interminabili e avventurosi viaggi, sognano insieme un futuro, dove il diritto alla vita, alla salute, all’istruzione, alla pace siano rispettati.

Dove la partecipazione sociale e politica della gente trasformi il Congo in un Paese democratico non solo a parole, nei fatti.

Chiara, missionaria laica, in una lunga lettera-colloquio all’amico infermiere racconta questo sogno e ci svela un’Africa sconosciuta nella sua capacità di inventare e costruire il proprio futuro.

Progettomondo.mlal contribuisce all’attività di Chiara, conosciuta fin dalla sua adesione al programma di volontariato civile per il Nicaragua e alla sua formazione di medico mutilante, con una raccolta fondi mirata al sostegno a distanza degli studenti e all’erogazione di borse di studio annuali.

Il programma “Chiara – Amici di Kenge”, sostiene infatti gli studenti infermieri nella formazione e nel lavoro sanitario Ospedale di Kenge.
Per maggiori informazioni: [email protected] – 045.8102105 – www.progettomondomlal.org

 

Chiara Castellani (Parma, 1956), dopo aver conseguito a ventisei anni la laurea in medicina e chirurgia, si specializza in ginecologia e ostetricia.

Nel 1983 parte per la sua prima missione in Nicaragua come medico volontario e con l’entusiasmo dei primi passi si dedica a far nascere niños morenos.

In Nicaragua, diventa per necessità chirurgo di guerra sul fronte dei sanguinosi scontri fra sandinisti e contras. I suoi sogni di medico che porta la vita s’infrangono contro la realtà dei morti saltati in aria sulle mine o falciati dalle katiusce.

Per sette anni “Doctora Clarita” si batte per la pace e per la ricostruzione del Paese. Terminata la missione in America Latina, parte per lo Zaire, oggi Repubblica Democratica del Congo.

Unico medico per centomila abitanti, anche dopo la mutilazione del braccio destro continua a lottare per salvare vite umane da malattie come l’Aids, la tubercolosi, la malaria e la malnutrizione.

Ha raccontato questa sua esperienza in Una lampadina per Kimbau. Le mie storie di chirurgo di guerra dal Nicaragua al Congo raccolte da Mariapia Bonanate (Mondadori, 2004).

Mariapia Bonanate è torinese, con radici valdostane. Scrittrice e giornalista, collabora da molti anni con Famiglia Cristiana.

Nei suoi reportage in tutte le parti del mondo è sempre andata alla ricerca di “buone notizie” e ha dato voce a chi non ce l’ha, dimenticato nei “sotterranei della storia”.

Fra le sue opere:

  • “Suore”, ripubblicato e aggiornato con il titolo “Suore vent’anni dopo”, dal quale Dino Risi ha tratto il film televisivo Missione d’amore;
  • “Preti”;
  • “Donne che cambiano il mondo”;
  • “A un passo dal cuore”;
  • “I bambini della notte”;
  • “Io sono qui”, racconto autobiografico della drammatica
 
 
Sono di Verona, nato il 15 gennaio, quindi Capricorno. Ho un temperamento deciso ma anche la giusta allegria per le origini senesi del nonno paterno. Ho una laurea magistrale in editoria e giornalismo conseguita con il massimo dei voti. Iscritto All’ODG del Veneto, nel tempo libero sono istruttore minibasket a Lugagnano. Scrivo per il Corriere dello Sport. Credo neello sport per tutti. Nel 2014 la mia passione mi ha portato a Sochi per seguire i Giochi Paralimpici Invernali. Amo il Teatro: Shakespeare in particolare. Mi piace il nuoto e quando posso vado in mountain bike. Sono sincero: dico sempre quello che penso. Sempre di corsa ma mi piace così.

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