Santo Stefano e la lettera d’amore dal Fronte COVID19

 
 

Mirella e Sandra sono due operatrici del Reparto di Rianimazione dell’Ospedale Marcello Magalini di Villafranca; due fra le tante e i tanti, soldati nella famosa “prima linea“. Quella che ti fa davvero sentire il peso e anche “l’odore” di questa dannazione chiamata COVID19, destinata – lo sappiamo – a terminarsi su sé stessa. Prima o dopo.

Mirella e Sandra, sempre loro, le autrici di una poesia scritta a 4 mani e dedicata, ovviamente, a tutti i pazienti che, anche grazie a loro servìgio, sono riusciti a vincere la sfida contro la malattia.
La dedica, incentrata in occasione della festività odierna di Santo Stefano, è stata recepita e pubblicata dall’assessore regionale alla sanità, Manuela Lanzarìn.

Eccola.

Santo Natale 2020 – Ai nostri Pazienti
“Ecco, ne arriva un Altro, dal Pronto Soccorso o dal reparto.
“Altro” si riferisce a te, nostro paziente, persona fisica, malata che forse non si rende conto di niente. Se arrivi intubato, ci risparmi il tuo sguardo spaventato, se arrivi sveglio, inizia per te e per noi nel tuo sguardo il tormento…
Scusaci se ti tartassiamo per i primi momenti, a volte ore, ci sono cose che dobbiamo fare per iniziare le tue cure. Sappiamo subito il tuo nome, i tuoi problemi di salute, ma anche che hai una famiglia , altre persone che senza di te si sentono perdute.
Hai dietro di te una vita, lavoro e amici, una storia, e credici, insieme cerchiamo di guarirti per ottenere vittoria.
Ora sei qui con noi, ti prendiamo per mano, per far si che il tuo miglioramento non sia lontano.
La tua famiglia è preoccupata, gli manchi, senza di te si sente sola, ma sanno che ci siamo noi vicino a te e credimi, spesso con il nodo in gola, in questo periodo per loro l’attesa di notizie è ancora più dura.
Sarebbero giorni di festa, ma la loro speranza appare buia.
Il Natale è il periodo più difficile se uno della famiglia è lontano, se poi qualcuno sta male diventa doloroso anche non poter stringergli la mano.
Ma stai tranquillo, siamo qui con te, non ti abbattere, non essere stanco, sostituiamo in qualche modo chi non può esserti accanto. Il nostro compito è curarti, accudirti, far in modo di allontanare da te ulteriori rischi.
Chissà se senti quello che diciamo, che a volte gridiamo, se senti il tocco di ogni nostra mano. Siamo in tanti intorno a te che ti sistemiamo e ti parliamo, magari sei diventato complice di qualche segreto che ci raccontiamo.
Non ci puoi parlare, fare domande o esprimere paure, ora la tua voce sono gli allarmi di pompe e monitor, la tua armatura per le cure.
Vederti peggiorare ci provoca al cuore una fitta, se poi va proprio male, per ognuno di noi è una sconfitta, perciò stringi i denti, combatti, tira fuori tutta la forza che hai, sapremo esserti di aiuto anche quando gli occhi riaprirai.

Ci troverai sempre intorno a te con tute, visiere e guanti, ma vedrai anche i nostri occhi felici e trionfanti. A te mancherà un pezzetto della tua esistenza, della durata della tua forzata sonnolenza. Noi siamo qui a ricordarti che hai combattuto una battaglia colossale sei stato coraggioso, hai superato grossi ostacoli, non una cosa banale.
Perciò apri gli occhi, guardaci gioire, così una bella notizia alla tua famiglia possiamo riferire.
Fai entrare aria nei tuoi polmoni, respira da solo. Ciao, buon Natale e speriamo, buon anno nuovo”.

 
 

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