Salvini si adoperi per sbloccare il Filobus

 
 

“La non-decisione del Cipess sul filobus getta di nuovo nell’incertezza la città di Verona. Arrivati a questo punto, dopo quindici anni di continui e ingiustificati rinvii, anche pochi mesi di ulteriori ritardi possono infatti compromettere la realizzazione dell’opera che ora ha tempistica definita e che da questa amministrazione ha ricevuto un fondamentale impulso con lo sblocco dei fondi per la realizzazione dei parcheggi scambiatori e l’aumento di capitale di 1,5 milioni a favore della stazione appaltante Amt3”.

Così il gruppo consiliare comunale Pd Verona nelle persone di Francesco Casella, Alessia Rotta e Fabio Segattini che senza girarci tanto attorno, puntano il dito sul Minostro alle Infrastrutture.

“Sta dunque al nuovo governo, che nella persona del ministro Salvini e del viceministro Bignami finora non ha saputo dare una spiegazione plausibile allo stop impresso dal Cipess, finalizzare un finanziamento che nei precedenti governi era stato strenuamente difeso dai parlamentari veronesi.

Il Filobus non è certamente il grande mezzo di trasporto pubblico e di massa che ci immaginavamo per questa città. E’ un intervento che abbiamo ereditato dal centrodestra cittadino perennemente in conflitto con se stesso, e che impallidisce al confronto con quanto hanno già saputo realizzare città vicine come Padova e Brescia. Ma con una buona comunicazione, tariffe favorevoli e un coordinamento con gli altri mezzi pubblici, il filobus può ancora contribuire a rendere migliore la mobilità cittadina. Perciò indietro non si torna.

Se tra i parlamentari veronesi di centrodestra c’è la volontà di aiutare la città a finalizzare questa opera, lo dimostrino in tempi brevi. Se invece in loro prevale l’astio politico o la volontà di affossare un investimento da 140 milioni di euro, lo dicano chiaramente e ne spieghino i motivi”.

 
 

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