Salute mentale, quale futuro?

 
 

Dal 5 al 7 settembre al Polo Santa Marta convegno internazionale sui temi della psichiatria

Quasi 500 medici e specialisti provenienti dall’Italia e dall’Europa si sono dati appuntamento a Verona dal 5 al 7 settembre al Polo universitario Santa Marta in occasione di “Shaping the future of Community Mental Health Care”, quinta edizione del convegno internazionale della European Foundation of Assertive Outreach and Integrated Care. Al centro dell’evento ci saranno temi importanti legati alla salute mentale, con l’attenzione centrata sui giovani, sulla deistituzionalizzazione, sulle azioni antistigma, sulla psichiatria di comunità. Verranno anche trattati temi innovativi quali l’uso dei big data per individuare profili di rischio, i nuovi interventi di psichiatria digitale, e molto altro.

Presidente del congresso è Mirella Ruggeri, ordinario di Psichiatria all’università di Verona, direttore della Clinica psichiatrica dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e della Scuola di specializzazione in Psichiatria dell’università di Verona.

Il convegno vuole coniugare – con concretezza e metodo razionale – competenze cliniche, gestionali ed etica. Intende guardare fermamente al futuro e favorire una riflessione multidisciplinare e condivisa – che promuova l’innovazione e la qualità delle pratiche, diffondendo nel più vasto contesto europeo il modello di una psichiatria di comunità etica, efficace e basata sulla esperienza e sulle evidenze, che sappia volgere anche lo sguardo alla prevenzione.

“Il convegno – spiega la professoressa Ruggeri – si svolge non a caso a oltre 40 anni dalla Riforma Psichiatrica, in Italia, luogo di nascita del processo di deistituzionalizzazione che si deve all’intuito visionario e coraggioso di Franco Basaglia. L’obiettivo ambizioso è di contribuire al processo di innovazione e formazione del futuro delle pratiche e dei principi per la salute mentale rafforzando e innovando il modello della psichiatria di comunità. Vogliamo sensibilizzare a questo modello i colleghi che proverranno da tutta Europa, e condividerne i processi di innovazione.

Vogliamo imparare a meglio prevenire il disagio psicologico e i disturbi psichici, mettere a punto procedure che favoriscano integrazione medica e sociale, e favorire la formazione e la diffusione dei trattamenti evidence-based sia per le persone che sperimentano un esordio di malattia che per le persone con gravi disturbi mentali, facilitando il processo di recupero. Se la deistituzionalizzazione – aggiunge Ruggeri – ha portato a una radicale diminuzione dell’occupazione di posti letto ospedalieri, favorendo le prese in carico ambulatoriali in molti Paesi, ora un ulteriore salto etico e qualitativo è possibile. Nuovi trattamenti sono disponibili, di tipo psicoterapeutico e riabilitativo, portatori di un nuovo e più incisivo orientamento al recupero. L’introduzione di peer-experts può introdurre una visione etica e paritaria nell’intero processo della salute mentale”.

Il programma è vasto e interverranno professionisti della salute mentale ed utenti – ad oggi si sono iscritti oltre 450 partecipanti – provenienti da 24 nazioni, fra cui 7 extraeuropee, il che consente di guardare agli aspetti tecnico-organizzativi da diverse, utili, prospettive.

Le 9 Lectio Magistralis sono tenute da alcuni fra i maggiori esperti mondiali nel campo della prevenzione, della valutazione di qualità, delle politiche sanitarie e protagonisti di alcune innovazioni tecniche ed organizzative di grande interesse. Alcuni di essi hanno accettato per la prima volta di intervenire ad un convegno europeo. Le tematiche da essi trattate sono ampie e innovative.

Il dibattito complessivo verrà infine alimentato in 32 simposi, 23 workshops, 2 masterclass, 99 presentazioni orali, 25 poster, per un totale di 302 presentazioni che nel complesso dibatteranno sulle 8 tematiche prioritarie del convegno e cioè: deistituzionalizzazione;  interventi sul territorio; recovery; psichiatria digitale; psichiatria nella comunità per l’infanzia e l’adolescenza; valutazione dei servizi di comunità; prevenzione; interventi integrati e collaborazione fra i servizi di salute mentale e gli altri servizi.

 
 

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