Dalla scuola dell’infanzia alle scuole superiori, dall’Università all’Alta Formazione Artistico-Musicale (Accademia e Conservatorio) la Flc Cgil Verona chiama allo sciopero per tutta la giornata di giovedì 31 ottobre contro la finanziaria del governo che nell’ultima bozza prevede ancora de-finanziamento e tagli agli organici, e contro l’ipotesi di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per il triennio 2022-2024, con risorse irrisorie per gli adeguamenti salariali di insegnanti e personale ausiliare, tecnico e amministrativo e non affronta i problemi del settore dell’istruzione, dell’Università e della ricerca che si trascinano da anni.
A Verona il 31 ottobre dalle ore 8.00 alle 10.00 è indetto un presidio davanti agli istituti Marconi e Fermi al quale èinvitato a partecipare tutto il personale.
“Il 15 ottobre scorso Flc Cgil ha abbandonato il tavolo nazionale di trattativa aprendo lo stato di agitazione che si concretizza in questo sciopero – spiega il Segretario generale Flc Cgil Verona Michael Cacciato ribadendo l’inaccettabilità degli aumenti stipendiali. “Il governo ad oggi ha stanziato delle risorse che ci non faranno recuperare neanche un terzo (5,78%) del potere di acquisto perso in questi anni di forte inflazione (17,3% dato Istat) e prefigura una perdita netta di potere di acquisto che si aggira attorno ai 270 euro al mese, pari 3.500 euro all’anno” precisa. “A ciò si aggiungono i 10 punti percentuali di perdita di salario reale accumulati con il decennale blocco degli stipendi deciso nel 2010 dall’allora governo Berlusconi poi confermato da tutti i governi successivi, che fanno degli insegnanti italiani i peggio pagati di tutta Europa”.
Dalla richiesta di raddoppiare il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (FMOF), fino alla ribadita necessità di un piano straordinario di assunzioni di docenti e personale ausiliario e tecnico amministrativo, sono numerose le rivendicazioni poste sul tavolo da Flc Cgil. “Tutti i punti che hanno ricadute immediate e importanti sulla qualità delservizio – ribadisce il Segretario Cgil – pertanto chiediamo anche il sostegno delle famiglie che in questi primi mesi del nuovo anno scolastico hanno potuto toccare con mano il peso negativo del precariato dei docenti che anche nelle scuole della nostra provincia tocca punte del 30%” osserva Cacciato.
“La nostra è anche una battaglia di legalità e civiltà contro l’uso abusivo di successivi rapporti e contratti di lavoro a tempo determinato e della discriminazione subita dai precari ai quali viene negato il riconoscimento della progressione salariale basata sui precedenti anni di servizio. Con quale credibilità lo Stato chiede sicurezza e legalità alle imprese quando è il primo ad abusare delle forme di lavoro precario?” conclude.
Flc Cgil, la categoria dei lavoratori della conoscenza, è capofila nel mondo sindacale della lotta contro l’autonomia differenziata promossa dall’attuale governo, che punta a spaccare l’Italia e a scardinare a danno di lavoratrici e lavoratori il principale strumento di tutela e promozione dei diritti rappresentato dal Contratto collettivo nazionale di lavoro.