Ritorno al futuro. Il rilancio delle Botteghe… e non solo in ‘centro’ secondo Verona Pulita

 
 

“Dalle parole ai fatti. Si fa un gran parlare di salvaguardia e rilancio delle botteghe alimentari e gastronomiche e delle botteghe artigiane, che sotto l’incalzare della grande distribuzione stanno sparendo, ma come realizzare tutto questo senza che rimanga uno slogan elettorale?” 

“Le opzioni, – afferma il Prof. Diego Begalli capo lista di Verona Pulita – sono diverse, ma tutte riconducibili ad un’unica strategia: “la valorizzazione dei brand Verona e delle cosiddette economie di prossimità”.

Il progetto degli Agrimercati a Chilometri Zero, promosso con forza da Coldiretti, ha trovato d’accordo, almeno a parole, tutti i candidati sindaco, ma come coniugare gli interessi tra questi e i negozi tradizionali in azioni sinergiche tali da generare un valore aggiunto per entrambi e più in generale per la città?

Un tempo si entrava nella bottega sotto casa, il proprietario ti conosceva per nome, aveva confidenza con tutta la famiglia e ti assisteva negli acquisti. Ora i tempi sono cambiati, supermercati e ipermercati, anch’essi sempre più spesso localizzati all’interno dei grandi centri commerciali, assorbono la quasi totalità della spesa per i consumi, anche perché le botteghe non ci sono più e quelle poche sono ‘troppo care’. E questo accade purtroppo anche nei quartieri di Verona, non solo in centro storico. Ma è tutto irrimediabilmente perduto? Cosa ci impedisce di salvaguardare queste competenze, questi rapporti umani, questa visione di città?

“I mercati a chilometri zero dei quartieri e il futuro mercato coperto del centro storico non saranno sufficienti da soli a rilanciare su larga scala le eccellenze eno-gastronomiche, se non in sinergia con un piano di Botteghe alimentari LOCAL. Il format della bottega alimentare LOCAL, lanciato per la prima volta da un progetto dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo in collaborazione con Slow Food, costituisce il modello al quale riferirsi per rilanciare anche a Verona la rete delle botteghe alimentari attraverso un accordo fra Comune di Verona e organizzazioni professionali dell’agricoltura e del commercio finalizzato a proporre i prodotti agroalimentari del nostro territorio. Un marchio specifico distinguerà queste botteghe e i prodotti LOCAL che le stesse commercializzeranno, il tutto nel rispetto di un protocollo condiviso tra le parti.”. In sostanza, mentre le multinazionali stanno spingendo per introdurre il “semaforo verde” di salubrità per i loro prodotti agro-industriali light che fanno largo uso di aromi di sintesi, Verona si proporrà come la prima importante città turistica italiana per introdurre, in alternativa, il “semaforo verde” per i veri prodotti salutistici, vale a dire quelli ottenuti con tecniche di produzione tradizionali nel nostro territorio”.

Ma le merceologie alimentari non saranno le uniche ad essere interessate da questo accreditamento. Ci sono professioni che vanno scomparendo e certificarle significa, in qualche modo, render loro l’onore che meritano e far sì che permangano nell’utilità che è loro propria. Dall’antiquario, al calzolaio, passando per chi lavora la ceramica o il vetro, il Programma di Verona Pulita prevede di creare e promuovere percorsi che comprendano la visita ad una chiesa, all’arena, al balcone di Giulietta, ma anche ad alcune botteghe artigiane, all’interno delle quali il visitatore potrà non solo fare shopping, ma respirare l’atmosfera del laboratorio artigiano e toccare con mano il valore del “saper fare” maturato negli anni e trasmesso di generazione in generazione. Si promuoverà in tal modo un circolo virtuoso che, oltre a dare impulso all’economia cittadina, sosterrà eccellenze che rischiano di scomparire e farà scoprire al visitatore la straordinarietà di ciò che Verona può offrire anche oltre le anse dell’Adige.

Il Comune in collaborazione con l’Osservatorio del Mestieri Antichi predisporrà protocolli di certificazione e l’iscrizione ad un elenco di negozi accreditati, che entreranno così negli itinerari turistici ufficiali e diverranno parte essenziale del valore del Brand Verona.

Non si tratta di tornare al passato, ma al Futuro, dando nuovo valore alle tradizioni e alla cultura della Città, in contrasto con il modello mercantilistico dei Centri commerciali in città e del mercato all’aperto dei souvenir di Piazza delle Erbe”.

 
 

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