I tifosi lo chiamano Catapecchia. Personalmente credo sia un onesto allenatore, che sa fare il suo lavoro, ma che in condizioni di acqua alla gola deve pagare con l’esonero, come chiunque altro al suo posto.
Sassuolo a parte, il cammino rimane ampiamente insufficiente, con le inefficienze societarie che incasellano pesantissime responsabilità, anche nei confronti della guida tecnica, abbandonata nella lacunosa gestione di un progetto sportivo indecifrabile http://www.hellasnews.it/hellas-nel-caos-sboarina-prenda-contatti-con-setti/
http://www.hellasnews.it/e-tutta-una-questione-di-brand/.
Nella logica di una sana direzione dirigenziale, il ragionamento non è cambiato: sbancando il Mapei Stadium, il Mister ha sì zittito le critiche, ma l’Hellas resta comunque penultimo. Classifica tutt’altro che paradossale, considerati i cinque passi falsi consecutivi. Ora toccherà a Genoa e Spal sentenziare il primo grado di una relativa assoluzione o parziale condanna. Con le dirette concorrenti un altro solo passo falso inguaierebbe il Verona. Una squadra spesso troppo fragile, che di solito incassa valanghe di gol. Consoliamoci e trastulliamoci con l’idea che sul treno che porta alla salvezza, il club di via Belgio è l’ultimo vagone, il che, di questi tempi, è meglio di niente (chiedere al Benevento per conferma). Ma non dimentichiamo che la realtà si definisce nei nove punti in quattordici gare. Pochi non pochissimi. Appena appena in linea di galleggiamento.
M.Cor.