Riqualificazione urbana e rinaturalizzazione del territorio, la Circolare esplicativa della Regione

 
 

La Giunta regionale, dopo aver acquisito in data 18 marzo 2021, il previsto parere della Seconda Commissione consiliare, approva, in via definitiva la Circolare regionale che fornisce informazioni in merito all’applicazione della L.R. 14/2019 “Veneto 2050”.


Con la Deliberazione n. 470 del 13 aprile 2021 la Giunta regionale ha approvato la Circolare n. 1 del 19 aprile 2021 (entrambe nel BUR n. 52 del 20 aprile 2021) intervenendo a regolamentare la Legge regionale 4 aprile 2019, n. 14 “Veneto 2050: politiche per la riqualificazione urbana e la rinaturalizzazione del territorio e modifiche alla legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio” (ne ho parlato anche in questo articolo).

In data 6 aprile 2019 è entrata in vigore la Legge regionale 4 aprile 2019, n. 14 “Veneto 2050: politiche per la riqualificazione urbana e la rinaturalizzazione del territorio e modifiche alla legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio”” che, quale ideale prosecuzione della legge regionale per il contenimento del consumo di suolo (legge regionale 6 giugno 2017, n. 14), mira a promuovere operazioni di rinaturalizzazione del suolo occupato da manufatti incongrui, mediante la loro demolizione e il riconoscimento di specifici crediti edilizi da rinaturalizzazione. 

La legge regionale definisce chiaramente i manufatti incongrui, rinviando integralmente a quanto previsto dalla norma regionale in materia di contenimento del consumo di suolo, ossia sono le opere incongrue o gli elementi di degrado definiti all’art. 2, comma 1, lettera f) della legge regionale n. 14/2017 come “gli edifici e gli altri manufatti, assoggettabili agli interventi di riqualificazione edilizia ed ambientale di cui all’articolo 5, che per caratteristiche localizzative, morfologiche, strutturali, funzionali, volumetriche od estetiche, costituiscono elementi non congruenti con il contesto paesaggistico, ambientale od urbanistico, o sotto il profilo igienico-sanitario e della sicurezza”.

La nuova normativa attua una serie di misure che incentivano e premiano la sostituzione ed il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente e la riqualificazione energetica degli edifici, promuovendo altresì il miglioramento della qualità edilizia ed architettonica degli edifici, primo tassello per un più generale miglioramento della qualità della vita.

Tra gli aspetti della nuova normativa, va evidenziato il credito edilizio da rinaturalizzazione, una tipologia di credito edilizio – previsto e disciplinato in via generale dalla legge regionale sul governo del territorio (legge regionale n. 11/2004) – che sorge a seguito della demolizione di manufatti incongrui e della rinaturalizzazione del suolo dagli stessi occupato.

A tal proposito la Giunta regionale, con la Deliberazione 2 marzo 2020, n. 263, ha già dettato una specifica disciplina per i crediti edilizi da rinaturalizzazione.

In attuazione di quanto previsto dall’ articolo 17, comma 8, con la Deliberazione 470/2021 la Giunta approva la Circolare 1/2021 dando disposizioni di indirizzo e applicative.

L’obiettivo della Circolare è quello di garantire una corretta lettura delle norme di nuova introduzione e, nel contempo, renderne agevole ed uniforme l’applicazione su tutto il territorio veneto. La stesura della Circolare ha preso spunto dalle numerose istanze di chiarimenti pervenute agli uffici dall’entrata in vigore della nuova normativa, individuando i temi di interesse generale e cercando di fornire risposte alle richieste più frequenti.

Al fine di favorire la realizzazione di edifici sempre più innovativi, strutturalmente più prestanti, a energia zero, a ridotti consumi di acqua, nonché l’utilizzo di materiali che nel loro ciclo di vita comportino bassi consumi energetici, la Giunta ha predisposto un Documento tecnico denominato “chiarimenti tecnici relativi all’Allegato A della legge regionale n. 14/2019”. Tale documento analizza i singoli punti dell’Allegato A della legge regionale n. 14/2019 fornendo le opportune precisazioni.

Gli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente previsti dalla Legge regionale n. 14/2019 sono essenzialmente interventi di ampliamento o di demolizione e ricostruzione dell’edificio, che associano, alla presenza delle condizioni elencate rispettivamente agli articoli 6 e 7, le premialità volumetriche e di superficie, quantificate in un apposito allegato alla legge regionale (allegato A) in funzione della destinazione d’uso residenziale o non residenziale dell’edificio. Tra dette condizioni figurano, in particolare, l’utilizzo di materiali di recupero o di coperture a verde, la realizzazione di pareti ventilate, l’isolamento acustico, l’adozione di sistemi di recupero per le acque piovane, la rimozione e lo smaltimento del cemento amianto, nonché l’utilizzo di BACS (Building Automation Control System) e BIM (Building Information Modeling) nella progettazione dell’intervento.

La determinazione dei crediti edilizi da rinaturalizzazione avviene mediante apposita variante allo strumento urbanistico generale, spettando quindi ai Comuni di valutare l’interesse pubblico all’eliminazione del manufatto incongruo, anche su specifica richiesta da parte dei privati.

     Riuscirà il Comune di Verona ad eliminare una volta per tutte l’orribile manufatto presente da decenni in una pregevole area naturale di Montorio?

Alberto Speciale

(Foro di copertina, credit Associazione montorioveronese.it  manufatto presso il Fontanon di Montorio, nell’area ex SAPEL ora presente nella Variante 29).

 
 
Alberto Speciale
Classe 1964. Ariete. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa, amante della trasparenza con un interesse appassionato, inesauribile, sfacciato, per i fatti degli uomini. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. "Sono responsabile di quel che scrivo non di quel che viene capito"

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