Riprendersi, in tutti i sensi, dopo il COVID19 con la dieta mediterranea. Lo studio di Coldiretti

 
 

Scatta la prova costume nel fine settimana che precede anche la Festa della Repubblica ed il clima che offre opportunità di stare al mare per la prima abbronzatura.
L’appuntamento quest’anno ritardato da un mese di maggio insolitamente freddo e piovoso oltre che dalle limitazioni dettate dalla pandemia Covid. Il Lockdown e le misure precauzionali hanno di fatto appesantito i veneti che dopo i tanti mesi di immobilità forzata si apprestano al ritorno in palestra e all’attività fisica.
Computer, divano e tavola – rileva Coldiretti – hanno, infatti, sostituito il moto e lo sport anche per effetto delle limitazioni rese necessarie per combattere i contagi.

Le misure di restrizione per la pandemia, con la permanenza in casa e la chiusura delle palestre, hanno, infatti determinato un aumento dei consumi a tavola ed una riduzione del movimento che hanno impattato sulla bilancia e favorito un incremento del peso di 2 kg in media a persona, secondo un’analisi della Coldiretti.
Un comportamento che ha costretto molti ad adottare con il ritorno alla normalità un regime alimentare di recupero e “sgonfiamento”.
Se è scontro tra le diverse proposte dei dietologi per affrontare il sovrappeso – continua la Coldiretti –, sono invece unanimemente riconosciuti i benefici della dieta mediterranea che, con frutta, verdura, pane, pasta, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari. Non a caso la dieta mediterranea si è classificata come migliore dieta al mondo del 2020 davanti alla dash e alla flexariana, sulla base del best diets ranking elaborato dal media statunitense U.S. News & World’s Report’s, noto a livello globale per la redazione di classifiche e consigli per i consumatori.

“Una vittoria ottenuta – conclude la Coldiretti – grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute, tra cui proprio la perdita e il controllo del peso, oltre a salute del cuore e del sistema nervoso, prevenzione del cancro e delle malattie croniche, prevenzione e controllo del diabete. Il primo posto nella classifica mondiale delle diete è – afferma Daniele Salvagno presidente di Coldiretti Veneto – anche una risposta ai bollini allarmistici e a semaforo fondati sui componenti nutrizionali che alcuni Paesi, dalla Gran Bretagna al Cile alla Francia, stanno applicando su diversi alimenti della dieta mediterranea sulla base dei contenuti in grassi, zuccheri o sale. I sistemi di etichettatura nutriscore e a semaforo è fuorviante, discriminatorio ed incompleto – spiega Salvagno – e finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche specialità come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano ed il prosciutto di Parma le cui semplici ricette non possono essere certo modificate”.

 
 

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