Rigenerazione urbana e periferie: al via il Bando da 850 milioni. Opportunità per il Comune di Verona

 
 

Al via i progetti per rigenerazione urbana e recupero delle periferie finanziati con un Bando che stanzia 853 milioni di euro che dovranno portare però a un investimento di gran lunga maggiore. Saranno premiati, cioè, i progetti che attiveranno altre risorse pubbliche e private in aggiunta a quelle richieste sul fondo  e quelli che coinvolgeranno operatori privati. Regioni e Comuni con oltre 6omila abitanti avranno 120 giorni per presentare i progetti. Tra i criteri di selezione pesano «consumo del suolo zero»«partecipazione dei privati».


Al fine di concorrere alla riduzione del disagio abitativo e insediativo, con particolare riferimento alle periferie, e all‘incremento della qualità dell’abitare e di parti di città, il Programma promuove processi di rigenerazione di ambiti urbani specificamente individuati. Detti processi sono attuati dai soggetti proponenti attraverso la presentazione di una proposta che individua una specifica e definita strategia, che attribuisca all’edilizia sociale un ruolo prioritario, e che sia mirata a dare risposte coerenti ai bisogni che caratterizzano l’ambito prescelto, costituita da interventi e misure riconducibili alle seguenti cinque linee principali d’azione:

a. riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale e incremento dello stesso;
b. rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socioeconomico e all’uso temporaneo;
c. miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani e della dotazione di servizi e delle infrastrutture urbano-locali;
d. rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa, incrementando la qualità ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici anche attraverso l’uso di operazioni di densificazione;
e. individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all’autocostruzione.

Tutti gli interventi e le misure devono mirare a soluzioni durevoli per la rigenerazione del tessuto socioeconomico, il miglioramento della coesione sociale, l’arricchimento culturale, la qualità dei manufatti, dei luoghi e della vita dei cittadini, in un’ottica di innovazione e sostenibilità, con particolare attenzione a quella economica e ambientale, senza consumo di nuovo suolo, fatte salve le eventuali operazioni di densificazione, secondo i princìpi e gli indirizzi adottati dall’Unione europea, in coerenza con i principi e gli obiettivi della strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici e secondo il modello urbano della città intelligente, inclusiva e sostenibile (Smart City).

Gli interventi devono assicurare prossimità dei servizi, puntando alla riduzione del traffico e dello stress, secondo i criteri della mobilità sostenibile, oltre che incrementare legami di vicinato e inclusione sociale.

Saranno premiate anche le proposte che avranno maggiore qualità e coerenza con le finalità di cui all’articolo 1, comma 437, della legge 160/2019, in particolare «presenza di aspetti innovativi e di green economy» (lettera A), quelle che porteranno maggiori investimenti su «immobili di edilizia residenziale pubblica, con preferenza per le aree a maggiore tensione abitativa e livello di integrazione sia con il contesto sia con interventi relativi ad immobili di edilizia residenziale sociale» (lettera B) la presenza nell’intervento di «recupero e valorizzazione dei beni culturali, ambientali e paesaggistici ovvero recupero e testimonianze architettoniche significative anche se non direttamente vincolate, purché connessi e funzionali alla proposta di programma di rigenerazione presentata; contiguità e/o vicinanza con centri storici o con parti di città identitarie»(lettera C), che abbiano come risultato il «“bilancio zero” del consumo di nuovo suolo mediante interventi di recupero e riqualificazione di aree già urbanizzate» (lettera D).  La lettera E prevede attivazione di «risorse finanziarie pubbliche e private» mentre la lettera F indica il «coinvolgimento di operatori privati, anche del Terzo settore, con particolare coinvolgimento e partecipazione diretta di soggetti interessati anche in forma associativa in particolare se operanti nell’area di intervento». L’ultimo criterio (lettera G) è l’applicazione della metodologia BIM (Building Information Modeling) e della progettazione digitale.

Possono presentare richieste di finanziamento i seguenti soggetti:
a. Regioni, anche come soggetti aggregatori di strategie di intervento coordinate con i Comuni; b. Città metropolitane; c. i Comuni sede di Città metropolitane; d. Comuni capoluoghi di provincia; e. Città di Aosta; f. Comuni con più di 60.000 abitanti.

Le Regioni possono presentare fino a tre proposte per uno o più specifici ambiti del proprio territorio regionale. Mentre le Città metropolitane possono presentare fino a tre proposte che, ancorché rappresentative di una strategia complessiva, individuano in maniera specifica gli interventi e le misure ricadenti nel territorio della città capoluogo e/o i Comuni contermini ricompresi nel perimetro metropolitano.
Infine la città di Aosta e i comuni con più di 60.000 abitanti, ancorché ricomprese nelle aree metropolitane, possono presentare fino a tre proposte per il proprio territorio comunale.

Ai fini della predisposizione della proposta, i succitati gli Enti favoriscono la più ampia partecipazione da parte di soggetti pubblici e privati, nonché delle comunità attive, con particolare riferimento a quelle operanti sul territorio interessato dalla proposta.
Gli Enti promuovono gli interventi e le misure in coerenza con gli strumenti di pianificazione e di programmazione territoriale regionale e comunitaria e ne assicurano l’integrazione con le politiche settoriali assunte dagli altri enti pubblici competenti per territorio. La Regione può elaborare preliminarmente indirizzi per la definizione dei programmi.

Le proposte dovranno avere carattere di significatività e connotarsi per la presenza: di soluzioni ecosostenibili, di elementi di infrastrutture verdi, di Nature Based Solutions, di de–impermeabilizzazione e potenziamento ecosistemico delle aree, di innovazione tecnologica e tipologica dei manufatti. Dovranno anche prevedere soluzioni di bioarchitettura atte al riciclo dei materiali, al raggiungimento di elevati standard prestazionali, energetici per la sicurezza sismica, appositi spazi per la gestione della raccolta dei rifiuti, il riciclo dell’acqua.

La dotazione complessiva per l’attuazione del Programma è costituita da 853,81 milioni di euro e viene assicurato il finanziamento di almeno una proposta per ciascuna Regione di appartenenza del soggetto proponente mentre è di 150mila euro il contributo massimo riconoscibile per ogni proposta ammessa a finanziamento con esclusione degli oneri di urbanizzazione, nonché gli oneri di gestione.

Le proposte di finanziamento, complete della documentazione e contenenti l’indicazione del CUP relativo ad ogni singolo intervento, devono essere trasmesse, a pena di esclusione, entro e non oltre centoventi (120) giorni dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto interministeriale, firmato dalla ministra alle Infrastrutture, Paola De Micheli, e controfirmato dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. È atteso ora la pubblicazione in Gazzetta ufficiale..

Alberto Speciale

(Foto di copertina rendering “Central Park”, intervento di riqualificazione scalo ferroviario)

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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