Si è tenuta questa mattina in Largo degli Alpini la commemorazione della Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace. Cerimonia istituita nel 2009 per ricordare il tragico attentato di Nassirya avvenuto il 12 novembre 2003 e nel quale persero la vita 17 militari, 2 civili e 9 cittadini iracheni. La Giornata ha assunto però un significato più ampio ed è dedicata a tutti i militari e i civili caduti nell’adempimento del loro dovere nelle molteplici missioni fuori dal territorio nazionale. Verona ricorda il sacrificio di Enrico Frassanito, padovano, sottotenente dei Carabinieri che aveva lavorato nel reparto operativo di Verona, vittima dell’attentato in Iraq del 27 aprile 2006, e Manuel Fiorito, veronese capitano degli Alpini deceduto nell’attentato del 5 maggiodello stesso anno in Afghanistan, il caporal maggiore scelto Alessandro Di Lisio, in forza all’8° Reggimento Genio Guastatori di Legnago, caduto nel luglio 2009, e il caporal maggiore capo Mario Frasca, di stanza alla Caserma Rossani, caduto nel settembre 2011.
Alla cerimonia hanno preso parte il prefetto di Verona Demetrio Martino, il Comandante del Comfoter di Supporto Gen. C.A. Massimo Scala, il, il Comandante del Comando provinciale dei Carabinieri Col. Francesco Novi, il Sindaco di Verona, Damiano Tommasi, il Presidente della Provincia Flavio Pasini e il Presidente del Consiglio Comunale Stefano Vallani. Dopo aver deposto la corona d’alloro in memoria ai caduti, il sindaco si è soffermato sul ruolo dei tanti giovani impegnati in missioni internazionali di pace e su questo difficile momento storico che richiede riflessione e impegno da parte di tutti.
“Come è stato ben sottolineato, non è da Nassirya che il nostro Paese è presente nei territori dove serve ricostruire. La data di oggi, in ricordo del tragico fatto accaduto 20 anni fa, ha un valore simbolico ma rappresenta anche quello che il nostro Paese ha fatto nel tempo, sta facendo e dovrà fare anche nel prossimo futuro, grazie all’ impegno di uomini e donne che rischiano, che danno tutto di sé e che come è successo a Nassirya e non solo, purtroppo si espongono a tragedie di questo tipo. E’ nostro dovere ricordare ed è importante che il luogo della memoria, attraverso questa iscrizione, si trovi in una posizione centrale in città . Ma in occasioni come queste è sempre importante riflettere, soprattutto nel momento storico in cui ci troviamo che ci impone di investire in queste nostre Forze Armate, forze che sono armate di dialogo e di diplomazia. Oggi c’è davvero tanto bisogno di queste doti che l’Italia anche in passato ha saputo esprimere. Pensare alla presenza dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze impegnati nei territori di conflitto. – ha ribadito il primo cittadino – Oggi da veronesi è nostro dovere ricordare il sacrificio di Manuel e Enrico, ma essi sono il simbolo di tutti coloro che ci rappresentano a livello internazionale nel migliore dei modi. Credo che queste siano le vere nostre forze armate, quelle che lasciano il segno ricostruendo, quelle che superano i conflitti e mettono le basi per la nostra convivenza democratica. Oggi i conflitti purtroppo non danno segnali di sospensione, non sembra di avvicinarsi ad una loro conclusione. Quindi credo che ancora di più oggi serva riflettere, serva fermarsi, investire in quelle che sono le nostre doti, il dialogo e la diplomazia, facendolo con qualità, volontà e soprattutto con chiarezza in merito alla nostra posizione. Deporre le armi e costruire la società civile, questo è il momento adeguato. Benvenuti in questo luogo di riflessione, che questa targa alla memoria sia da monito a quanti vi passano davanti, simbolo della volontà di costruzione della pace che da sempre ci deve caratterizzare”.
La cerimonia si è conclusa nei cimiteri San Massimo e del Chievo, dove sono state deposte due corone a ricordo rispettivamente del Cap. Fiorito e del Sott. Frassanito.