“Un flop clamoroso in Veneto e nell’intero nordest, una media di 5 domande accolte ogni mille abitanti, contro i 22 al sud, con punte in Sicilia e Calabria di 40. Una misura che riporta indietro di anni il nostro Paese e che invece di combattere povertà e disoccupazione si è dimostrato l’ennesimo esempio di assistenzialismo alle regioni del meridione. Uno strumento scellerato che ha disincentivato la ricerca del lavoro, premiando molto spesso furbetti, fannulloni, finti disoccupati e che ha aumentato il lavoro nero. Se come sembra tra poche ore nascerà un nuovo governo PD-M5S, ci auguriamo che il partito di Zingaretti, invece di combattere e ostacolare la storica riforma dell’autonomia, cancelli e azzeri per sempre questo obbrobrio economico e sociale”.
Stefano Casali, Consigliere regionale di Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà e fondatore di Verona Domani, commenta i dati Inps diffusi in queste ore sul numero di domande di accesso al reddito di cittadinanza su scala nazionale.
“Emergono dati impietosi che evidenziano come tale riforma si sia dimostrata un vero e proprio regalo, per usare un eufemismo, del Movimento 5 Stelle al sud, con la convinzione che lo stesso diventasse il granaio elettorale assistito economicamente e politicamente dal movimento. Un flop su tutti i fronti: una formula di welfare inspirata al “parassitismo” che ha provocato e provocherà ancora ingenti danni all’economia italiana; vedi aumento dell’Iva, che ha disincentivato, se non azzerato, investimenti, ricerca, formazione e aiuti alle imprese del mezzogiorno. E così scopriamo che mentre in città come Napoli, Palermo e Roma i beneficiari del reddito di cittadinanza saranno quasi 40 mila, in molte città del Veneto, dove si continua a credere nell’impresa, nelle start-up, nello sviluppo tecnologico, ad investire sui giovani, le domande accolte sono poche migliaia. Circa 2000 nella città di Verona, un migliaio a Vicenza, 500 a Rovigo ed appena un centinaio a Belluno. Dati che si commentano da soli”.
Conclude il Consigliere Casali: “Oltre ad essersi dimostrata una misura totalmente fallimentare dal punto di vista occupazionale, sociale ed economico, il reddito di cittadinanza è stato anche un clamoroso boomerang elettorale per il M5S. Da quando i grillini sono al Governo il movimento ha perso milioni di voti, anche al sud. Una misura iniqua e costosa, che non ha portato ripresa né occupazione. Una legge che genera solo debito pubblico e non ricchezza, che ha deluso gli stessi elettorali pentastellati del sud e ha fatto inorridire quelli del nord. Una formula che ha impoverito ed umiliato le nuove generazioni, senza purtroppo per i 5 Stelle aumentare ed incassare quel consenso elettorale che si attendevano. Ci auguriamo che il prossimo governo, qualsiasi colore abbia, abolisca definitivamente questa misura che altera il mercato del lavoro e colpisce i lavoratori onesti”.