Rateizzazione rette, no multe e restituzione quote per quarantena. “Nessuno rimarrà indietro”.

 
 

Importanti novità per le famiglie di oltre 12 mila bambini che frequentano le scuole veronesi. In un momento di emergenza economica, oltre che sanitaria e sociale, l’Amministrazione comunale ha deciso di andare incontro ai nuclei con figli alle scuole dell’infanzia, elementari e medie, semplificando i conteggi delle rette e introducendo tre importanti novità.

– Per tutti viene attivata la possibilità di rateizzazione, anche per le rette dell’anno scorso non ancora corrisposte.
Sospesa la sanzione di 50 euro per i pagamenti in ritardo, prevista invece dal regolamento.
– Viene inoltre restituita la quota per i giorni di assenza da scuola dovuti a isolamento fiduciario. Quest’ultima misura prevede che, alla fine dell’anno, verranno conteggiati i giorni in cui un bambino è rimasto a casa perché nella sua classe o sezione è stato registrato un caso di Covid-19 e quindi non ha usufruito della mensa.

Prorogata al 30 novembre la presentazione dell’Isee, sul quale si calcolano le rette. Questo perché alcune documentazioni, prese dalla banca dati dell’Inps, risultavano difformi o con anomalie. In questa maniera i genitori hanno avuto il tempo di ricalcolare la propria situazione economica.

I NUMERI.
Sono 12.500 i bambini interessati dalle novità, soprattutto dal riconteggio della rata di refezione scolastica sui giorni effettivi di utilizzo. Di questi ben 900 frequentano gli asili nido comunali, 1800 le scuole dell’infanzia comunali, più di 1000 le scuole dell’infanzia statali, 8500 le primarie, 300 i ragazzi delle medie che in questo momento pranzano alla mensa scolastica.

Stiamo facendo di tutto per andare incontro ai genitori – ha detto il sindaco di Verona Federico Sboarina -. L’alleanza Amministrazione-cittadino di cui parlo da quando mi sono insediato significa proprio questo: mettersi dalla parte delle famiglie. Dopo aver riorganizzato il servizio scolastico e messo in atto tutti i protocolli per la sicurezza, interveniamo adesso anche dal punto di vista economico. Rateizzazione, cancellazione delle sanzioni di mora e ricalcolo della retta per la mensa al fine di sostenere soprattutto quei nuclei familiari che si trovano in difficoltà. L’anno scorso, con le scuole chiuse per decreto, è stato facile conteggiare e restituite le rette per il servizio non goduto da fine febbraio in poi, ma quest’anno è più complicato perché ogni situazione è diversa con le quarantene e le assenze intermittenti. A fine anno scolastico verranno calcolati i giorni effettivi di fruizione della mensa e restituito quanto pagato in più. Si tratta di un nuovo sistema che abbiamo voluto garantire per andare incontro ai cittadini, che attraverso il sito e gli uffici preposti possono trovare tutte le informazioni di cui hanno bisogno”.

La finalità di questi provvedimenti è di non lasciare indietro nessuno, proprio come abbiamo fatto fino ad ora – ha aggiunto Daniela Maellare, neo assessore ai servizi sociali e all’istruzione -. Il servizio scolastico è garantito da protocolli minuziosi di sicurezza, ma gli isolamenti fiduciari e le quarantene sono inevitabili e le famiglie stanno dimostrando una grande flessibilità organizzativa. I protocolli funzionano e le sanificazioni sono costanti. I contagi sono degli adulti, ma quando c’è un genitore o un insegnante positivo, si devono mettere gli alunni in isolamento fiduciario per 14 giorni. E di conseguenza saltano le lezioni e il servizio mensa. Ecco perché abbiamo voluto ripensare il calcolo delle rette, per restituite quanto verrà pagato in eccesso rispetto al servizio goduto. Allo stesso tempo, abbiamo tante famiglie con arretrati dall’anno scorso, per questo abbiamo voluto garantire il pagamento dilazionato”.

Anche la proroga per la presentazione dell’Isee è fondamentale – ha concluso Paola Zanchetta, dirigente comunale -, in quanto sono numerose le famiglie che lo utilizzano per avere rate più basse. Su 900 bambini degli asili nido comunali, ben 770 sono iscritti con Isee. Ecco perché quando ci siamo accorti che prelevando gli indicatori dalla banca dati Inps le anomalie erano troppe rispetto al solito, abbiamo bloccato la procedura per non penalizzare nessuno e dare la possibilità ai genitori di effettuare il ricalcolo corretto, comprese le famiglie che usufruiscono del welfare aziendale”.

 
 

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