Rapporto Legambiente “Ecosistema Urbano 2025”: Focus su Verona (73° posto su 106)

 
 

La trentaduesima edizione del rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente e Ambiente Italia, realizzato con la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore, fotografa l’insieme delle città capoluogo dal punto di Ecosistema Urbano 2025. Focus su Verona che si posiziona al 73° posto (su 106) con un punteggio del 49,37%, registrando un significativo peggioramento rispetto alle edizioni precedenti


Il Rapporto Legambiente. Ecosistema Urbano è il rapporto annuale di Legambiente, giunto alla sua trentaduesima edizione, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e con la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore. Il rapporto analizza oltre 30mila dati raccolti attraverso questionari inviati da Legambiente ai 106 Comuni capoluogo e informazioni di altre fonti statistiche accreditate attraverso l’analisi di 19 indicatori che coprono sei componenti ambientali: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia. I dati analizzati nell’edizione 2025 si riferiscono prevalentemente all’anno 2024, con particolare attenzione ai dati sulla qualità dell’aria forniti dalle ARPA regionali ed elaborati nel rapporto Mal’Aria di Legambiente.

I numeri e le analisi del nuovo rapporto sottolineano più o meno sempre le stesse emergenze urbane. 

Lo smog resta emergenza urbana. Nessuna delle città capoluogo riesce a rispettare tutti i nuovi valori guida OMS per la qualità dell’aria, sebbene crescano le città che rispettano i limiti normativi.

Migliora ancora la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti che per la prima volta, tra i capoluoghi, supera la media del 65%, torna però ad aumentare la produzione di spazzatura. In controtendenza invece la produzione di energia da fonti rinnovabili, in crescita rispetto alle edizioni precedenti.

Restano alte le perdite della rete idrica, sebbene cali leggermente la media complessiva, i capoluoghi perdono nel loro insieme ancora più di un terzo dell’acqua immessa in rete con 20 città che superano il 50% di dispersione. Aumenta il monte complessivo di energia prodotta da fonti rinnovabili.

Complessivamente nei comuni capoluogo cresce, seppur di poco, il consumo di nuovo suolo.

Per il quarto anno consecutivo continuano, seppur lentamente, a crescere i passeggeri trasportati dal servizio di tpl nelle città capoluogo, attestandosi però ancora su performance generali molto lontane dai livelli delle migliori città europee.

Sale il numero di vetture immatricolate e circolanti in ambito urbano, il tasso di motorizzazione continua a crescere (68,1 auto/100 abitanti), confermando come le nostre principali città siano “enormi garage a cielo aperto” con il parco auto tra i più grandi d’Europa.

Dopo anni di crescita, in questa edizione di Ecosistema Urbano, torna a scendere la media della superficie urbana dedicata alla ciclabilità, così come diminuiscono anche i metri quadrati complessivamente destinati ai pedoni e alle zone a traffico limitato

Secondo il rapporto Ecosistema Urbano 2025 manca, in sintesi, una strategia nazionale in grado di programmare scelte di indirizzo capaci di cambiare davvero le nostre città, rendendole più sostenibili, al passo con i tempi e vicine alle necessità dei cittadini che le vivono. L’unica via sostenibile per rilanciare davvero il Paese è ripensarne le città, guardando alle emergenze di oggi, ben visibili dai dati, e a quelle di domani. A cominciare dai cambiamenti climatici.

    Posizione e performance generale. Veneto a due velocità: Treviso vola, Verona affonda

Nella classifica generale 2025, Verona si posiziona al 73° posto con un punteggio del 49,37%, registrando un significativo peggioramento rispetto alle edizioni precedenti. La città veneta si colloca nella fascia bassa della graduatoria nazionale, evidenziando criticità in diversi ambiti ambientali. A livello regionale al primo posto si colloca Treviso (13° posto al 67,07%), a seguire, Belluno (15°, 65,93%), Padova (39°, 58,93%), Venezia (47°, 57,10%), Vicenza (61°, 53,38%), Verona (73°, 49,37%) ultima Rovigo (77°, 48,01%).

Qualità dell’aria: criticità persistenti. La qualità dell’aria rappresenta uno dei problemi più gravi per Verona:

  • Biossido di Azoto (NO₂): 29 μg/m³ – pur rispettando il limite normativo di 40 μg/m³, il valore resta elevato.
  • PM10: 33 μg/m³ – tra i valori più alti d’Italia, secondo solo a Palermo. Verona mostra un trend di crescita lineare negli ultimi tre anni.
  • PM2,5: 20 μg/m³ – livello preoccupante che evidenzia un aumento progressivo nel tempo.
  • Ozono (O₃): 44 giorni di superamento della media mobile sulle 8 ore di 120 μg/m³.

La città scaligera non riesce a rispettare i nuovi valori guida OMS per nessuno degli inquinanti atmosferici monitorati, collocandosi nella classe di qualità dell’aria “insufficiente”.

Gestione delle acque. I consumi idrici domestici evidenziano un consumo di 136 litri per abitante al giorno – un valore nella media nazionale. mentre la dispersione della rete idrica indica che il 36,2% dell’acqua immessa viene dispersa, un dato che si allinea alla media nazionale del 36,1% ma che evidenzia comunque una situazione di criticità nella gestione della risorsa idrica.

Ciclo dei rifiuti.  Produzione rifiuti urbani: 655 kg/abitante/anno – una produzione molto elevata, tra le più alte d’Italia, corrispondente a circa 1,8 kg al giorno per persona. Raccolta differenziata: 57,4% – un valore inferiore all’obiettivo di legge del 65% fissato per il 2012, che colloca Verona in ritardo rispetto agli standard nazionali

Mobilità, trasporto pubblico ed energia. Passeggeri trasporto pubblico: 152 viaggi per abitante all’anno – un dato discreto per una grande città. Offerta trasporto pubblico: 24 vetture-km per abitante all’anno – un’offerta nella media ma non particolarmente competitiva. Tasso di motorizzazione: 66 auto ogni 100 abitanti – leggermente al di sotto della media nazionale di 68,1, ma comunque tra i più alti d’Europa. Energie rinnovabili: 26,90 kW ogni 1.000 abitanti – uno dei valori più elevati tra i capoluoghi italiani, che posiziona Verona tra le prime tre città per potenza installata da fonti rinnovabili. Bonus energia: Verona ha ottenuto il bonus del 2% grazie all’attivazione di Comunità Energetiche, all’acquisto di energia 100% da fonti rinnovabili certificate e alla presenza di una rete di teleriscaldamento.

Ambiente urbano e verde. Piste ciclabili: 18,69 metri equivalenti ogni 100 abitanti – un dato inferiore alla media nazionale di 10,39 m eq./100 ab, ma comunque significativo. Metri lineari di piste ciclabili: 99,7 m/100 abitanti – una buona dotazione infrastrutturale per la mobilità ciclabile. Isole pedonali: 16,3 m² ogni 100 abitanti – ben al di sotto della media nazionale di 48,6 m²/100 ab. Zone a Traffico Limitato (ZTL): non disponibile dato aggiornato. Verde urbano accessibile: 25,3 m² per abitante (dato ISTAT 2023) – superiore alla media nazionale di 21,33 m²/ab. Alberi in area urbana: 27 alberi ogni 100 abitanti in aree di proprietà pubblica – un dato superiore alla media.

Uso del suolo. Indice sintetico uso efficiente del suolo: 7/10 – un buon risultato che indica una gestione relativamente sostenibile del territorio. Variazione consumo di suolo 2018-2023: +8,7 mq per abitante – un incremento che segnala una crescita dell’urbanizzazione.

Verona, con la sua posizione nella fascia bassa della classifica e le criticità evidenti sulla qualità dell’aria, ma non solo, rappresenta emblematicamente le sfide che le città italiane devono affrontare per garantire un futuro sostenibile e vivibile ai propri cittadini.

Alberto Speciale

 
 
Alberto Speciale
Classe 1964. Ariete. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa e studiosa, amante della trasparenza con un interesse appassionato, inesauribile, sfacciato, per i fatti degli uomini. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. "Sono responsabile di quel che scrivo non di quel che viene capito"

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