Rallentamento della produzione industriale nei mesi finali del 2022

 
 

Nell’ultimo trimestre del 2022 la variazione della produzione industriale si è fermata a +0,95% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una decelerazione decisa che tuttavia non intacca la crescita positiva dell’anno, infatti, in media nel 2022 la produzione ha registrato una crescita pari a +3,66%.
Piatti tutti gli indicatori previsionali per il primo trimestre del 2023. 

Positive ma in rallentamento le vendite, con il mercato interno che segna un +3.1%, il mercato UE 3,3% mentre l’extra-Ue +2,9. 

Seguono la stessa scia gli ordini, che aumentano del +2,2% affievolendosi rispetto a quanto osservato nel 3° trimestre
(+7,1%).
Rallentano la corsa i prezzi delle materie prime e dei prodotti finiti, in particolare le materie prime registrano un incremento pari a +9,9% (era +17,6% nel 3° trim), riversato solo in parte sui prezzi dei prodotti finiti, che crescono in misura più contenuta del 6,7%. 

Moderata la fiducia delle imprese (su una scala da 1 a 10, la media dei punteggi espressi dagli intervistati è di 5,5). 
Nonostante il clima di incertezza, resta alto (76%) il numero di imprenditori che prevede nei prossimi 12 mesi di aumentare gli investimenti o mantenerli stazionari rispetto all’anno scorso. 

Fatturato in aumento per il 67% delle imprese di servizi, che vedono rallentare la performance rispetto alla precedente rilevazione (76%). 


Focus previsioni 2023
Ma come sarà il 2023 rispetto all’anno appena concluso? Il Centro Studi di Confindustria Verona lo ha chiesto alle imprese veronesi: la metà degli intervistati (49%) prevede una situazione di stazionarietà, il 27% una crescita, il 24% una contrazione. Risultati che migliorano se parliamo di aspettative di business, il 42% degli imprenditori prevede infatti che crescerà, per il 46% rimarrà stazionario, solo il 12% si aspetta una contrazione.

Tra i maggiori ostacoli da affrontare il 22% delle imprese segnala il proseguimento o l’inasprimento del rialzo dei prezzi delle materie prime (tra cui l’energia), il 17% è invece preoccupato dalla situazione di instabilità internazionale, il 16% evidenzia la difficoltà di reperimento delle figure professionali adeguate.

Si mantengono salde le intenzioni di investimento delle aziende orientate in particolare a crescita ed innovazione digitale nella direzione di industria 4.0. Nonostante la dinamica in calo degli incentivi previsti dal sistema di sostegno nazionale a conferma di un processo di innovazione che non si ferma e che è ormai parte della cultura aziendale.

Il commento di Raffaele Boscaini, Presidente di Confindustria Verona
Il rallentamento che ha colto l’economia nazionale non ha lasciato immune la nostra provincia che a differenza delle previsioni ha visto la propria crescita in chiusura d’anno fermarsi appena al di sotto dell’1%. Quello che preoccupa di più sono gli indicatori previsionali con una lunga fila di incrementi ‘zero’ per il prima trimestre dell’anno.
Tuttavia, da un nostro focus proprio sulle previsioni si evidenzia che la maggior parte degli imprenditori seppur preoccupato da un rallentamento non si aspetta un arretramento rispetto al 2022.
Certo è che la confusione e l’incertezza sia interna che dello scenario internazionale non aiuta.
Se quindi le imprese hanno ben chiaro che l’innovazione rimane centrale non colgo una strategia per spingere questa innovazione. Penso ad esempio a politiche verso una transizione green che dovrebbero accompagnare in un percorso programmato secondo il calendario europeo cittadini e imprese dalle auto agli edifici. Oppure penso alla riforma del fisco che non sembra avere quella organicità necessaria per un fisco che diventi leva di crescita favorendo investimenti e capitalizzazione.
Un altro nodo cruciale sarà poi la messa a terra dei tanti progetti del PNRR. Il protocollo che Confindustria ha sottoscritto con ANCI per realizzare un canale organico e aggiornato di comunicazione, informazione e formazione per garantire concretamente alle imprese di conoscere i bandi e gli avvisi, nonché i progetti finanziati ai Comuni e alle Città metropolitane, è un tassello sono convinto che occorra una rete anche più ampia di supporto perché ciò che è stato progettato veda la luce nei tempi stabiliti perché le opportunità si concretizzino in reale crescita e sviluppo del paese.

 
 

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