L’amministrazione Tommasi in due anni ha predisposto un progetto di raccolta differenziata ad hoc, a seconda delle caratteristiche dei quartieri e delle utenze private e commerciali. Entro due anni è previsto il completamento della fase di rodaggio, ovvero la piena operatività
“Troppi anni di immobilismo ci hanno posizionato come fanalino di coda nella classifica della percentuale di raccolta differenziata in Veneto. L’eredità che abbiamo trovato, e la conseguente tariffa che pagheremo, è frutto di 15 anni di immobilismo, di non scelte del passato. La città di Verona si prenda la responsabilità di cambiare. Dobbiamo rimboccarci le maniche, imparare dai più bravi, in Veneto le best practice, come la provincia di Treviso, per esempio, sono numerose. Stiamo portando avanti scelte epocali, ma indispensabili”.
Così l’assessore all’Ambiente, Tommaso Ferrari, commenta le recenti novità sugli incrementi tariffari nello smaltimento dei rifiuti introdotti dalla Regione Veneto.
“In due anni, la nostra amministrazione ha messo a terra il primo Piano d’Ambito e stiamo cambiando tutto il sistema di conferimento di rifiuti che diverrà operativo con l’inizio del prossimo anno. La tariffa unica ci pone davanti la realtà dei fatti che è imbarazzante. Abbiamo impostato un cambio di rotta agendo fin da subito. Si tratta di un cambiamento importante, ma necessario che richiede la responsabilità della popolazione che si dovrà abituare a nuove modalità di conferimento. Del resto, proprio come il caro-tariffa ha evidenziato, se Verona riduce la quantità di rifiuti indifferenziati da smaltire il vantaggio sarà immediato: sia dal punto di vista ambientale, ma anche dal punto di vista economico. Occorre fare autocritica: viviamo – prosegue Ferrari – in un territorio che per troppo tempo non ha avuto una visione complessiva di un tema che è cruciale per l’ambiente e per la qualità della vita. Nonché per il bilancio dei Comuni e di conseguenza la loro capacità di erogare servizi ai cittadini e alle cittadine. Uno dei motivi per cui probabilmente Verona è rimasta arretrata rispetto ad altre province veneto è anche che lo smaltimento dei rifiuti viene gestito ancora da tre autorità di bacino: Verona Nord, Verona Città e Verona Sud. Negli anni, per problematiche di vario tipo, il sistema politico veronese non è riuscito a far confluire tutte le amministrazioni in un unico bacino. La gestione della raccolta dei rifiuti e relativo smaltimento – conclude Ferrari – sarebbe molto più efficace e quindi anche meno costosa. Riteniamo che, superare le barriere, per avviare un dialogo volto a individuare strategie comuni, potrebbe essere un deciso passo avanti verso la risoluzione del problema rifiuti”.
Nel frattempo, sarà gradualmente attivato su gran parte del territorio cittadino il sistema di raccolta dei rifiuti combinato: cassonetti ad accesso controllato (via card e/o app) per secco e umido, raccolta porta a porta per carta e plastica/lattine mentre il vetro rimarrà come ora, a campana libera. Il cambiamento, già sperimentato in alcune aree della settima circoscrizione, riguarderà tutto il territorio cittadino tranne le zone già attualmente coperte dal servizio porta a porta. Una diversa modalità sarà applicata nella città antica dove, per esigenze legate alla vocazione turistica del sito e alla presenza di numerose attività commerciali, saranno previsti servizi di raccolta diversificati tra utenze domestiche e non domestiche. Per le attività, infatti, sarà attivato un servizio di porta a porta totale, mentre le utenze domestiche utilizzeranno i cassonetti ad accesso controllato, sia per umido e secco, che per carta e plastica/lattine. La trasformazione è iniziata a metà novembre nel quartiere di Porto San Pancrazio. Dal prossimo anno, da febbraio, sarà invece la volta della sesta circoscrizione e, poi, dell’effettivo avvio dell’ampliamento che toccherà per step gli altri quartieri della città. La piena operatività del sistema di raccolta misto è prevista entro i prossimi due anni.