Qui Centrodestra. Il Dup è un libro di sogni senza entusiasmo

 
 

“Il Dup è un libro dei sogni nel quale si può scrivere quello che si vuole, ma quando si inizia a strutturarlo per il futuro della città bisogna ragionare nella concretezza. La capacità di questa Amministrazione deve essere quella di dialogare anche con forze politiche diverse dalla sua, con l’obiettivo di fare grande Verona. Se la città è cresciuta negli ultimi anni è anche perché dallo Stato centrale sono arrivate risorse importanti, in particolare sul tema della sicurezza”.

Queste le considerazioni di Daniele Polato – Fratelli d’Italia, sull’analisi del Dup – Documento unico di programmazione 2023-2025.

Critici anche i commenti di Marco Padovani e Paolo Rossi, rispettivamente di Fratelli d’Italia e Verona Domani.

“Non c’è entusiasmo in questo documento, il sindaco si è limitato a fare della filosofia su un testo che dovrebbe rappresentare le scelte per il futuro della città – spiega Padovani -. Ad esempio non vedo nulla per rivalutare le Circoscrizioni o per creare nuovi supporti per le aree dei quartieri. Non vedo nulla di operativo, ma il ripetersi di una storia che il sindaco ci racconta dall’inizio del suo mandato senza novità particolari”.

“Alla luce della pochezza di proposte approvate dal consiglio comunale sino ad ora, al di là di delibere di matrice ideologica od etica, rimane la perplessità di come potranno gestire al meglio l’occasione unica dei fondi che arriveranno da Pnrr e olimpiadi – sottolinea Rossi -. Grave aver rinunciato al fondamentale sottopassaggio a Santa Lucia sotto l’ex scalo merci ed invece abbracciare proposte dannose come la Ztl allo stadio. Infine sul tema sicurezza non c’è nessun protocollo utile per il presidio del territorio”.

 
 

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