‘Question time’ con il ministro Lamorgese: interrogazioni per gli eventi di Palermo e Peschiera del Garda

 
 

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha risposto oggi, 15 giugno alle ore 15, a tre interrogazioni a risposta immediata alla Camera dei deputati.

Il ‘question time’ ha riguardato le iniziative adottate:

  • per garantire il regolare svolgimento delle procedure elettorali, alla luce delle criticità emerse a Palermo in occasione delle consultazioni amministrative e referendarie del 12 giugno 2022 (Suriano – MISTO– M-PP-RCSE);
  • per prevenire episodi di violenza giovanile analoghi a quelli occorsi a Peschiera del Garda il 2 giugno 2022 (Paternoster – LEGA);
  • per chiarire le responsabilità delle disfunzioni organizzative registratesi a Palermo in occasione del voto per il referendum e le elezioni comunali (Giachetti – IV).

L’evento è stato trasmesso e visionabile in diretta streaming su questo sito web.

     La ministra Lamorgese ha così risposto all’interrogazione presentata dall’onorevole Paolo Paternoster (Lega – Salvini) in merito agli episodi di violenza dello scorso 2 giugno verificatesi a a Peschiera del Garda: «I fatti avvenuti lo scorso 2 giugno a Peschiera del Garda si ascrivono in un fenomeno da tempo registrato sì che vede riversarsi a Peschiera e a Castelnuovo del Garda, specie nel periodo estivo, un sostenuto flusso giornaliero di giovani provenienti dalle province limitrofe si caratterizza per l’uso frequente di messaggi veicolati da giovani sui social network e in particolare sul canale tik-tok come richiamato l’onorevole interrogante. In occasione di diverse precedenti riunioni del comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica dedicate al tema della sicurezza nelle località del Garda è stato messo a punto un apposito dispositivo per il controllo e la messa in sicurezza sia delle spiagge che della stazione di Peschiera del Garda che vede il coinvolgimento delle articolazioni della Polizia Ferroviaria della Lombardiae del Veneto. Contemporaneamente la Questura ha avviato il monitoraggio dei canali social per acquisire informazioni circa i movimenti dei giovani diretti sul Garda. Venendo ai fatti del 2 Giugno occorre precisare che le criticità che si sono rilevate in quella circostanza sono ascrivibili al numero assai consistente di giovani, oltre 2000, che dopo aver raggiunto Peschiera si sono concentrati sulla spiaggia libera del litorale dando vita a comportamenti sfociati anche in alcune risse, che non hanno visto tuttavia coinvolti bagnanti estranei ai gruppi giovanili. Lo scenario operativo ha richiesto l’intervento congiunto dei militari dell’arma presenti sul posto e di rinforzi della Polizia di Stato all’esito del quale è stato possibile liberare completamente la spiaggia e accompagnare i giovani verso la stazione ferroviaria di Peschiera dove si è determinato una situazione scritica di sovraffollamento sia presso lo scalo ferroviario che a bordo dei treni che avrebbero dovuto portare i giovani verso la Lombardia ed è in questo contesto che si inserisce l’episodio di molestia sessuale subito da 5 ragazze minorenni per il quale analogamente ai fatti accaduti in spiaggia e sono in corso delle indagini da parte della procura di Verona. Quanto alle iniziative da assumere per evitare il ripetersi ripetersi di tali situazioni informo che il prefetto di Verona dando ulteriore impulso all’azione di prevenzione sensibilizzazione già avviata ha promosso un’intensa attività di raccordo con gli enti locali soggetti del trasporto ferroviario e stradale nonché con i gestori dei parchi di divertimento del Garda, l’obiettivo è quello di mettere in campo un modello integrato di monitoraggio controllo filtraggio del flusso di passeggeri sia all’andata che al ritorno da Peschiera che prevede anche l’impiego di carrozze fornite di apparecchiature di videosorveglianza interna e contapersone. Sono stati potenziati i canali di comunicazione al pubblico mediante apposite comunicazioni informatiche volte ad aggiornare l’utenza delle situazioni di affollamento dei treni che collegano Peschiera alla Lombardia. Il nuovo modello che si avvarrà per tutti i fine settimana di ulteriori 30 unità dei reparti inquadrati della Polizia di Stato e delle altre forze di polizia è stato presentato oggi alla stampa da parte del prefetto del Questore e dei sindaci dell’area del Garda».

     Replica al Ministro l’onorevole Laura Ravetto (Lega – Salvini): «Grazie presidente, ministro, noi siamo totalmente insoddisfatti della sua risposta per tre motivi. Il primo motivo è che lei anche oggi in quest’aula continua a sottovalutare un fenomeno emergenziale nazionale che è quello delle baby gang che non si può sconfinare nei fenomeni locali verso le spiagge ma che invece riguarda tutte le nostre grandi città che noi le segnaliamo da tempo già con altre interrogazioni. Ha sottovalutato il caso specifico perché era stata avvertita dal questore dal prefetto dai Social e questi ragazzi non solo non sono stati fermati alle stazioni di partenza ma addirittura indisturbati dopo il raduno sono saliti su dei treni e hanno operato violenza su delle ragazze. Quindi non hanno toccato i bagnati sono soltanto saltati sopra le macchine e hanno aggredito delle ragazze su un treno. Secondo motivo ministro, la politica dei porti aperti che la sinistra porta avanti da decenni che lei continua a portare avanti ha creato delle famiglie di prima generazione frustrate che non hanno trovato l’eldorado che ovviamente gli era stato promesso e che adesso stanno crescendo dei ragazzi di seconda e terza generazione che odiano il nostro paese, che dicono ‘odiamo gli italiani’ nelle intercettazioni che dicono poi 0donne bianche non salite sul treno0. Terzo motivo ministro, l’integrazione non può essere operata opelegis, non può essere operata per legge, questi ragazzi probabilmente sono già cittadini italiani o comunque malauguratamente lo diventerebbero in automatico se passassero ius soli voluto dal PD e Movimento 5 stelle a riprova che l’integrazione va verificata sui dati del reali questi sono ragazzi che non hanno nessuna volontà di integrarsi quindi ministro tre cose le chiediamo rivedere la politica dell’immigrazione che sta portando avanti prendere in carico il fenomeno nazionale emergenziale delle baby gang le segnaliamo che hanno già detto che avranno un altro incontro a Riccione e speriamo di non trovarla impreparata terzo valutare integrazione nel nnostro paese che non sia più virtuale  ma integrazione reale. Grazie»

Alberto Speciale

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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