Quale futuro per AGSM? Fuori i politicanti dall’impresa pubblica

 
 

Il dibattito pubblico cittadino riguardo AGSM si è incentrato su A2A sì o A2A no, meglio Dolomiti Energia o meglio Hera. Ciò di cui non si è affatto parlato invece è della gestione in sé di AGSM e di quale dovrebbe essere la visione aziendale per il futuro.

“Analizzando il bilancio 2019 – afferma Nicola Massella di +Europa Verona – si nota immediatamente che l’azienda è diventata in realtà una holding alla quale fanno capo tante, forse troppe, diverse società. È difficile giustificare una così vasta presenza di partecipate tenendo in considerazione solo la logica industriale. Il sospetto è che un simile numero di società sussidiarie, e quindi di Consigli di Amministrazione e cariche varie, venga utilizzato per distribuire poltrone, privilegi e prebende. Un vizio tipico dell’impresa pubblica italiana al quale, almeno nella nostra città, dobbiamo porre rimedio.”

Secondo Giacomo Cona di Traguardi: “Sarebbe utile una gestione più imprenditoriale del gruppo AGSM in cui la politica deve fornire solo la visione di lungo periodo. Le persone per eseguire questa visione devono essere scelte con procedure trasparenti che assicurino il merito e la competenza per gestire quello che è un patrimonio di tutti i cittadini veronesi.”

Riguardo il futuro di AGSM, per noi di Innovazione Scaligera la direzione deve essere quella di favorire uno sviluppo economico sostenibile per la città e il territorio.

Continua Nicola Massella: “Oggi AGSM si trova senza dubbio in una situazione complessa, la crescente competizione nel mercato dell’energia elettrica, del gas e dei rifiuti impone di aggregarsi ad altri soggetti presenti sul mercato. Una scelta che deve essere dettata da una visione, da obiettivi precisi e da un’analisi di cosa oggi manca all’azienda per crescere. Bisogna dar vita ad un soggetto che abbia la potenza finanziaria necessaria ad effettuare quegli investimenti, in energie rinnovabili, economia circolare e smart city, indispensabili in un’ottica di sviluppo sostenibile.”

Il Sindaco Sboarina sembra aver perso il controllo della sua maggioranza, la Lega si oppone strenuamente ad A2A senza proporre un’alternativa. “Non si capisce Sboarina dove voglia andare – afferma il pentastellato Alessandro Gennari – prima hanno incaricato una folta schiera di consulenti, avvocati e banche per redigere un parere che possa avvalorare la tesi secondo cui A2A sarebbe l’unico partner possibile per AGSM così da avere uno scudo legale per l’operazione, poi hanno detto che vogliono valutare anche altri partner e li hanno inviati a presentare un’offerta. Poche idee, e molto confuse.”

Secondo Luca Nisidi di Volt: “La Lega sostiene che la fusione con AIM di Vicenza è sufficiente, questa è una visone dettata unicamente dal rifiuto di prendere atto della realtà pur di non perdere i privilegi garantiti dal controllo politico di AGSM.”

Per Innovazione Scaligera il punto non è A2A no, Dolomiti Energia sì, Hera forse. Il punto è l’interesse di Verona e dei Veronesi che può essere massimizzato solo con una gestione efficiente di AGSM, una visione industriale chiara e procedure trasparenti per individuare sul mercato le partnership più vantaggiose.

 
 

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