“Primo”: recital al Camploy da “Se questo è un uomo”, mercoledì 7

 
 

Sul filo del “Giorno della Memoria” si tiene mercoledì 7 febbraio, alle 21 al teatro Camploy, il recital letterario “Primo” di Jacob Olesen, tratto da “Se questo è un uomo” di Primo Levi, con regia di Giovanni Calò.

Il recital – A volte si sopravvive per poter raccontare. Primo Levi è sopravvissuto per raccontare. “Primo” vuole dare voce alla sua testimonianza, perché non si può dimenticare, non si deve. L’intensità e la chiarezza della parola di Levi, insieme alla grande valenza letteraria del suo racconto, hanno favorito il lavoro teatrale e mostrato la strada da seguire: i suoi dialoghi hanno già pathos. Si tratta quindi di riportare nel modo più immediato e amplificato l’esperienza di Levi e dei suoi compagni scomparsi davanti ad un pubblico diverso e più vasto, alle nuove generazioni. La sua testimonianza viene rappresentata con semplicità e, per quanto possibile, con leggerezza, per guidare lo spettatore a una conclusione, a una sentenza, senza gridarla, senza imporla; per questo, si concede molta attenzione, oltre che alle atrocità, anche a momenti ed episodi di vita quotidiana, di distensione, di sogno, cercando di conservare la carica umana dei personaggi, anche se annientati dalla violenza e consumati dal conflitto permanente al quale cercavano di sopravvivere.

Jacob Olesen –  Presente sulle scene italiane ed estere da oltre 30 anni, Olesen affonda
le radici della sua lunga e ricca carriera artistica in Svezia, suo paese di origine, dove frequenta nel 1978-79 la “Clownskolan”, di Stockholm, passando a Parigi dove nel 1979-81 si forma all’ Ècole “Jacques Lecoq”. A Roma, dove abita da 23 anni, consegue il diploma di insegnante del “Metodo Feldenkrais” nel 2002.
Parlare sei lingue – italiano, inglese, tedesco, danese e svedese – gli ha reso possibile recitare in tutta Europa, in Nord Africa, Sud America, Asia, e in numerosi film e cortometraggi; a teatro ha presentato molti spettacoli di successo in cui, oltre che attore protagonista o coprotagonista, è stato anche autore e regista.
La passione per la letteratura scandinava lo ha tenuto vicino al suo paese di origine: nasce da questo legame il progetto di “recitare “ i libri del nord Europa nelle biblioteche di Roma. La biblioteca del Quarticciolo lo scorso anno lo ha invitato a presentare due adattamenti, uno tratto dal libro “Mercedes Benz” di Pawel Quelle e l’altro tratto dal libro “Ho servito il re d’inghilterra” di Bohmil Hrabal. Quest’ultimo ora è diventato uno spettacolo teatrale che sta girando l’Italia.
 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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