Presunzione&Defenestrazione, binomio della cacciata di Finocchiaro?

 
 

Uno dei difetti peggiori è la presunzione. Molti tra coloro che hanno solcato il cammino dell’onnipotenza, si sono visti catapultati con il sedere per terra, con tempistiche veloci e senza avere prove d’appello. Alla categoria pare appartenere Daniele Finocchiaro, ieri astro nascente del board AGSM, oggi probabilissima stella cometa pronta allo schianto.

Presentato come tecnico, il Presidente ha accompagnato il suo iter nel vano tentativo di accorpare l’ente scaligero con A2A. Aggancio non pervenuto.

L’evaporazione dell’intento pare però fittizia, tanto è vero che chi lavorava per l’operazione, ci starebbe ancora provando.

Operazione impossibile dal momento che il muro Lega-Verona Domani regge e rimbalza le idee di vendita ai lombardi pur sotto l’egida dell’artiglieria pesante di Sboarina e Polato, che non demordono.

Per Sindaco, Assessore e Presidente, c’è davvero poco da fare: la presa di posizione di Matteo Gasparato rappresenta un assoluto baluardo a difesa della territorialità di AGSM e un monito a Finocchiaro, la cui seggiola ora traballa.

La mancanza di rispetto verso la politica locale, ritenuta nociva per le logiche del suo progetto, ha terribilmente infastidito e ora rischia di diventare il suo patibolo. Lui che politico non è ma che è stato nominato dalla classe politica, viene accusato di “sputare nel piatto dove mangia“.

È evidente che ora per il manager siciliano si fa davvero dura e fa specie verificare che più che pensare a “salvare la pelle” persista cocciutamente dove si è impantanato. Questione di priorità. A tal punto che anche se si tratta di uno scoglio insormontabile, Finocchiaro continua a spingere forte, ben sapendo che l’accelerazione sarà solo verso la sua defenestrazione.

M.C.

 
 

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